Poco prima di celebrare gli 11 anni di attività sul Pianeta Rosso, il rover Curiosity ha dovuto affrontare la sua più dura scalata da quando è atterrato su Marte.

Lo scorso 5 agosto il rover Curiosity della NASA ha celebrato il suo undicesimo anno su Marte, facendo ciò che sa fare meglio: studiare la superficie del Pianeta Rosso. L’intrepido robot ha recentemente indagato su un luogo chiamato “Jau”, caratterizzato da dozzine di crateri da impatto. Gli scienziati raramente hanno avuto una visione così ravvicinata dei crateri marziani. Si stima che il più grande sia lungo almeno quanto un campo da basket, sebbene la maggior parte sia molto più piccola.

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La scalata da record di Curiosity

Jau si trova ai piedi del Monte Sharp, una montagna alta 5 chilometri che era ricoperta da laghi, fiumi e torrenti, miliardi di anni fa. Ogni strato della montagna si è formato in un’era diversa nell’antico passato di Marte: più Curiosity sale, più gli scienziati apprendono come il paesaggio è cambiato nel tempo.

Il percorso ha richiesto anche un’ardua scalata per Curiosity, la più dura che abbia mai fatto. Ci sono state salite più ripide e terreni più rischiosi, è vero, ma mai come questa: una pendenza di 23 gradi, sabbia scivolosa e rocce delle dimensioni di una ruota.

Curiosity non è mai stato in pericolo durante la scalata di Jau: il team si assicura sempre che nulla danneggi il rover. Possono verificarsi arresti imprevisti, i cosiddetti “guasti”, quando le ruote slittano troppo o una ruota viene sollevata troppo in alto da un grosso sasso. Per fortuna, però, sulla rotta per Jau, il rover se l’è cavata egregiamente.

Riferimenti: NASA