A maggio la NASA ha riferito di strani dati che la sonda Voyager 1 stava inviando sulla Terra. Grazie a vecchi manuali si è scoperto che la navicella stava trasmettendo ‘dati corrotti’

A partire dal mese di maggio vi avevamo informato circa gli strani messaggi trasmessi dalla sonda Voyager 1 dallo spazio interstellare. Per trovare una soluzione, gli ingegneri della NASA sono andati a spulciare manuali vecchi di 45 anni. Con loro grande stupore, si è scoperto che il veicolo spaziale stava trasmettendo informazioni ‘corrotte’.

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La sonda Voyager 1. Credit: NASA

Cosa è successo

Voyager 1, assieme alla sua gemella Voyager 2, sono state lanciate nel 1977 per una missione che inizialmente doveva durare 5 anni. Il loro obiettivo, infatti, era studiare da vicino i pianeti esterni del sistema solare, come Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Dopo quasi 45 anni nello spazio, entrambi i veicoli spaziali sono ancora funzionanti. Pensate che nel 2012 Voyager 1 è diventato il primo oggetto creato dall’uomo ad avventurarsi oltre il confine del nostro sistema solare, in una zona chiamata eliopausa. Attualmente si trova a circa 24 miliardi di chilometri dalla Terra, nello spazio interstellare.

Per risolvere il problema tecnico della telemetria di Voyager 1, la NASA ha dovuto rispolverare vecchi documenti e manuali di quei primi giorni della missione. D’altronde non tutto funziona sempre alla perfezione, men che mai nello spazio interstellare. Gli ingegneri hanno anche pensato che questo strano flusso di dati potesse dipendere dalla distanza e dalla posizione del veicolo, ma se particelle cariche ad alta energia dovessero colpire la Voyager, ci sarebbero problemi ben più gravi. Il team ha, nel frattempo, scoperto la causa della corruzione nel flusso di informazioni: l’AACS aveva iniziato ad inviare le telemetrie tramite un computer il cui malfunzionamento era già stato accertato da anni, e proprio quel computer avrebbe causato alterazioni nelle informazioni trasmesse. Suzanne Dodd, la project manager del Voyager, ci spiega che non appena il team ha intuito la possibile causa, ha optato per una soluzione a basso rischio: istruire l’AACS affinchè riprendesse l’invio delle telemetrie attraverso un altro computer. Gli ingengeri ancora non sono in grado di spiegare perchè l’AACS stesse instradando le telemetrie tramite il computer “sbagliato”, ma è probabile che avesse a sua volta ricevuto un comando errato da un altro computer di bordo. Se questo fosse il caso, significherebbe la presenza di un malfunzionamento da qualche altra parte della sonda. Il team continuerà nella ricerca del problema alla base, ma non ritiene che si tratti di un rischio al lungo termine per la salute del Voyager 1.

Riferimenti: Business Insider, NASA

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