Dimenticate i mondi “simili alla Terra”. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati.

Immagina un pianeta abitabile in orbita attorno a una stella lontana. Probabilmente stai immaginando un qualcosa simile alla Terra. Forse è un po’ più nuvoloso, certo, o coperto dagli oceani. Forse le montagne sono un po’ più alte. Forse gli alberi sono rossi, invece che verdi. Forse ci sono indigeni poco vestiti… Ok, fermiamoci qui. Quell’immagine è sbagliata. Ci sono buone ragioni per pensare che i primi mondi potenzialmente abitati siano profondamente diversi dalla Terra. Piuttosto, è più probabile che questi pianeti assomiglino a giganteschi bulbi oculari il cui sguardo è fisso sulle loro stelle madri.

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I dettagli del nuovo studio

Credit: Sean Raymond

Facciamo un passo indietro. I pianeti più facili da trovare sono quelli che orbitano nella cosiddetta zona abitabile, che hanno una temperatura simile a quella della Terra e che percorrono un’orbita molto più piccola di quella terrestre. Ma ci sono conseguenze. Un pianeta vicino alla sua stella percepisce forti maree provenienti dalla sua stella, come quelle che la Terra percepisce dalla Luna, ma molto più forti. Le maree cambiano il modo in cui un pianeta gira, portano cioè l’obliquità del pianeta a zero. Significa che l’equatore del pianeta è perfettamente allineato con la sua orbita e mostrerà sempre lo stesso lato rispetto alla stella.

I pianeti dal bulbo oculare

Un pianeta dal bulbo oculare caldo si trova vicino alla sua stella, su un’orbita che lo rende più caldo della Terra. Fa molto caldo di giorno e un freddo mortale di notte. L’acqua del pianeta bolle letteralmente durante il giorno e congelata di notte. I venti trasportano il vapore acqueo dal lato diurno a quello notturno. Ciò può creare una trappola fredda: tutta l’acqua del pianeta può essere rinchiusa in un gigantesco strato di ghiaccio sul lato notturno permanente. Lato giorno asciutto, lato notte coperto di ghiaccio.

La ricerca della vita inizia da qui

Credit: Sean Raymond

I pianeti con bulbo oculare caldo e quelli con bulbo oculare ghiacciato sono casi estremi, ma qualsiasi pianeta bloccato in modo mareale rispetto alla sua stella è probabile che abbia un aspetto molto diverso sul lato diurno e su quello notturno. Le differenze potrebbero derivare da nubi raggruppate in determinate aree, dallo scioglimento del ghiaccio sul lato diurno o dal congelamento dell’acqua sul lato notturno. La galassia potrebbe essere disseminata di varietà di pianeti di questo tipo. La ricerca della vita inizierà quasi certamente da questi mondi.

Riferimenti: Nautilus