Anche chiamata “Riccioli d’oro”, è un luogo in cui le temperature dei pianeti consentono l’esistenza di acqua liquida.

Capita sempre più spesso che la NASA scopra l’esistenza di pianeti al di fuori del nostro sistema solare. Altrettanto spesso tali pianeti si trovano all’interno di quella che viene comunemente chiamata “zona abitabile” (o Riccioli d’oro, per dirla come piace agli americani). Ma cos’è di preciso questa zona abitabile e perché è così importante?

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La “zona abitabile” di una stella, spiegata

Partiamo dal presupposto che la “zona abitabile” è l’area intorno a una stella dove le temperature non sono né troppo calde, né troppo fredde per permettere all’acqua di presentarsi allo stato liquido. Ovviamente, anche la nostra Terra si trova nella zona abitabile del Sole. Se si trovasse, per dire, ad una distanza simile a quella di Plutone, tutta l’acqua si congelerebbe, mentre se fossimo al posto di Mercurio (quindi molto vicini al Sole) gli oceani evaporerebbero in men che non si dica.

D’altronde la vita sulla Terra è iniziata proprio nell’acqua e l’acqua è un ingrediente necessario, per quanto ne sappiamo, per lo sviluppo della vita stessa. Perciò, quando gli scienziati cercano possibilità di vita aliena nell’universo, puntano a quei pianeti (esopianeti, in questo caso, perché esterni al nostro sistema solare) che si trovano proprio nella cosiddetta “zona abitabile” di una certa stella.

Ma perché Riccioli d’oro? È il nome della fiaba intitolata “Riccioli d’oro e i tre orsi”. Riccioli d’oro è una ragazzina molto esigente che ha preparato il porridge (una specie di zuppa di avena dolce, tipica colazione inglese): quest’ultimo, però, non dev’essere né troppo caldo, né troppo freddo. Lo stesso accade con l’acqua degli altri pianeti: per trovare le condizioni più simili alle nostre, nell’universo, l’acqua liquida è un ottimo punto di partenza.

Riferimenti: Live Science

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