Un fisico canadese ha detto che nell’atmosfera, all’altezza dei tropici, ci sarebbe un enorme buco dell’ozono. La comunità scientifica, però, non è convinta. Ecco cosa è successo.

Finora sapevamo con certezza che è presente un buco dell’ozono che si trova sopra l’Antartide. Un nuovo studio, però, afferma che ne esisterebbe un altro, molto più grande, sopra ai tropici. Ad affermarlo un fisico di nome Qing-Bin Lu dell’Università di Waterloo, in Canada. A suo dire questo enorme buco esporrebbe miliardi di persone a elevate dosi di radiazioni ultraviolette del Sole e, di conseguenza, al cancro alla pelle e ad altri rischi per la salute. La comunità scientifica, però, sembra essere diffidente nei confronti di questa ricerca. Cerchiamo di capire perché.

buco dell'ozono
Il buco dell’ozono sopra l’Antartide. Credit: NASA

“Non è vero”, dice la comunità scientifica

La ricerca di Lu, pubblicata questa settimana sulla rivista AIP Advances, non sembra pienamente convincere la comunità scientifica. Secondo la dottoressa Marta Abalos Alvarez dell’Università di Madrid, lo studio conterrebbe molti errori di ragionamento e affermazioni infondate, che contraddicono i comprovati risultati precedenti sull’argomento. “Che si stia esaurendo l’ozono ai tropici – dice la scienziata – non è una novità. Il motivo è l’accelerazione della circolazione Brewer-Dobson, un modello di circolazione atmosferica che allontana l’ozono dai tropici verso i poli”.

Secondo il dottor Paul Young dell’Università di Lancaster (autore, fra gli altri, della valutazione scientifica dell’esaurimento dell’ozono da parte dell’Organizzazione meteorologica mondiale e delle Nazioni Unite), invece, Lu avrebbe fatto l’errore di basarsi esclusivamente sui cambiamenti della quantità di ozono relativa ai tropici, piuttosto che analizzare quelli assoluti, molto più rilevanti per determinare quanti raggi UV raggiungono la superficie della Terra. Young ha anche detto che i livelli di ozono nella stratosfera sopra ai tropici diminuiscono dal 1987, ma si rifiuta di credere in un nuovo buco dell’ozono tropicale in grado di minacciare miliardi di persone.

Insomma, non c’è dubbio che i livelli di ozono nell’atmosfera terrestre siano in diminuzione, ma non siamo ancora ad un fantomatico punto di non ritorno paventato da Qing-Bin Lu.

Riferimenti: Forbes

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