Cerchiamo di capire cosa ha causato il buco dell’ozono attraverso un nuovo video della NASA. Ecco cosa prevedono gli scienziati per gli anni a venire.

Partiamo dal presupposto che l’ozono è un gas incolore che reagisce con molte altre sostanze, nell’atmosfera. Il nome deriva dal francese antico “ozone” (emanare odore), dato che ha un caratteristico odore agliaceo. È presente negli strati più alti dell’atmosfera terrestre, dove si trova appunto l’ozonosfera (a circa 25 km di altitudine). A differenza di altri gas serra che trattengono l’energia proveniente dalla superficie terrestre, l’ozono assorbe e trattiene parte di quella che proviene dal Sole. Ma di cosa parliamo quando affermiamo che si sta ingrandendo il buco dell’ozono, sul nostro pianeta? Cerchiamo di fare chiarezza attraverso un video della NASA.

Ecco il video

Un delicato equilibrio che protegge la Terra

Non c’è dubbio che lo strato che ricopre l’atmosfera terrestre rappresenti uno schermo fondamentale per intercettare le radiazioni del Sole, letali per il prosieguo della vita sulla Terra. Il buco dell’ozono non è altro che il calo, a livello globale, della quantità di gas stratosferico, a partire dai primi anni ’80 ad oggi. Il meccanismo di formazione del buco prevede che alogeni come cloro e bromo creino reazioni distruttive. La brutta notizia è che i composti responsabili di questa lenta catastrofe sarebbero dovuti anche all’azione umana.

Ogni anno, durante la primavera dell’emisfero australe, le reazioni chimiche che coinvolgono cloro e bromo causano una distruzione sempre più rapida dell’ozono, nella regione polare meridionale. È lì che il buco diventa sempre più grande. Anche le eruzioni vulcaniche sempre più frequenti ne diminuiscono la quantità nell’atmosfera, dato che emettono particelle di acido cloridrico e cloro che interagiscono in maniera significativa con l’ozono.

L’area interessata si sta espandendo sempre di più, secondo le ultime rilevazioni della NASA. Nell’immagine qui sotto si può ben vedere a che punto siamo. I colori viola e blu indicano la regione dove c’è meno ozono, mentre quelli gialli e rossi indicano dove ce n’è di più.

Il buco dell’ozono. Credit: NASA Ozone Watch

Immagine di copertina NASA’s Goddard Space Flight Center

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