Un nuovo studio di scienziati belgi ha dimostrato che ferro e nichel sono presenti in gran quantità anche nelle comete che si trovano lontano dal nostro Sistema Solare, e quindi da fonti di calore. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Un’equipe belga ha dimostrato, grazie ai dati dell’ESO (l’European Southern Observatory) che ferro e nichel sono presenti in gran quantità anche negli ambienti più freddi, dove viaggiano le comete. Non solo, perché un altro gruppo di scienziati, in Polonia, ha riferito che tracce di nichel sono state trovate anche nella cometa ghiacciata che si trova nello spazio interstellare chiamata 2l/Borisov. Insomma, questa è la prima volta che metalli pesanti, di solito associati ad ambienti caldi, sono stati trovati nelle fredde atmosfere di comete lontane. Proviamo a capirne il perché.

Tracce di metalli pesanti sono state trovate inaspettatamente nelle comete di tutto il Sistema Solare e oltre. Credit: ESO.

I fossili degli astronomi

Gli astronomi sanno già da tempo che i metalli pesanti esistono all’interno delle comete. Il fatto è che non ci si aspettava di trovarli a basse temperature, dato che di solito non diventano gassosi con il freddo. Vapori di nichel e ferro, pensate, sono stati trovati perfino nelle comete che si trovano a più di 480 milioni di chilometri dal Sole, più di tre volte la distanza fra la Terra e il Sole.

Il materiale che si trova nel Sole o nei meteoriti, di solito, contiene circa dieci volte più ferro che nichel. L’equipe belga, invece, ha trovato le stesse quantità di ferro e nichel nell’atmosfera di queste comete. Questa scoperta ci aiuterà a comprendere meglio come si è formato il Sistema Solare. Anche perché le comete sono come fossili, per gli astronomi.

L’equipe ha studiato i dati che ci sono arrivati attraverso lo strumento a ultravioletti installato sul VLT dell’ESO. Viene usata una tecnica chiamata spettroscopia per analizzare le atmosfere di comete anche molto lontane dal Sole. Questa tecnica ha rivelato agli astronomi la composizione chimica degli oggetti cosmici, dato che ogni elemento chimico lascia un’impronta unica (un insieme di linee) nello spettro di luce degli oggetti.

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