Nonostante il livello del mare sia rimasto più o meno lo stesso negli ultimi 541 milioni di anni, uno studio recente spiega perché il pianeta avrebbe potuto essere interamente coperto da oceano dai 4 ai 3,2 miliardi di anni fa

Un pianeta composto quasi esclusivamente d’acqua. No, non è la scena di un film di fantascienza, bensì la Terra circa 4 miliardi di anni fa. Un effetto collaterale, dicono gli scienziati, di un mantello molto più caldo, rispetto a quello di oggi. Secondo gli autori di questo nuovo studio, le dimensioni dell’oceano che copriva la Terra dai 4 ai 3,2 miliardi di anni fa, potrebbero essere cambiate nel tempo. La maggior parte dell’acqua che vediamo sul nostro pianeta è quella degli oceani. C’è però un secondo grande serbatoio d’acqua nelle profondità della Terra, sotto forma di idrogeno e ossigeno rimasti “intrappolati” nei minerali del mantello.

Una rappresentazione artistica di come poteva essere la Terra, con pochi continenti e un’enorme massa d’acqua.
Credit: Alec Brenner, Harvard University

Un pianeta coperto quasi esclusivamente d’acqua

AGU Advances ha provato a stimare la quantità d’acqua che il mantello potrebbe contenere oggi e quanta ne avrebbe potuta immagazzinare in passato. I risultati ci dicono che la Terra era molto più calda rispetto ad oggi, perciò il suo mantello avrebbe potuto incamerare molta meno acqua, dato che i minerali ne trattengono di meno a temperature più elevate. Supponiamo che il mantello abbia attualmente più di 0,3-0,8 volte la massa dell’oceano. Potrebbe essere esistito un enorme oceano in superficie durante il periodo Archeano (uno dei periodi che formano il Precambriano). A quei tempi, infatti, il mantello era sui 1900-3000 gradi Kelvin contro i 1600-2600 gradi Kelvin di oggi.

Se questa Terra primordiale fosse stata davvero coperta da questo unico oceano, ciò avrebbe potuto alterare non solo la composizione dell’atmosfera (e quindi ridurre la quantità di luce riflessa nello spazio), ma influenzare il clima e l’habitat che avrebbe poi sostenuto l’inizio della vita sul pianeta. Ancora una volta questi studi ci possono aiutare a capire dove potrebbe evolversi la vita in mondi così diversi dal nostro.

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