La Via Lattea, le stelle ed il desiderio di immortalarle: tutto quello che c’è da sapere riguardo l’astrofotografia
Fotografare il cielo stellato può sembrare un’impresa difficile, ma in realtà con le giuste dritte ti accorgerai che è più semplice del previsto. Serve solo un buon mix di attrezzatura, tecnica e come sempre un po’ di pratica. Andiamo a conoscere insieme di cosa abbiamo bisogno per cominciare il nostro viaggio nell’astrofotografia.
Attrezzatura
L’ astrofotografia è un genere in cui avere i mezzi giusti fa davvero la differenza, per cui è caldamente consigliato dotarsi di una reflex o mirrorless. Nessuno però ci vieta di tentare con altro (Smartphone ad esempio), l’importante è che si possano settare manualmente i vari parametri. Avremo inoltre bisogno di un obiettivo luminoso e grandangolare (un 14mm f/2.8 ad esempio), in modo da catturare più luce possibile ed inquadrare un’ampia porzione di cielo. Il terzo strumento necessario è un solido treppiede, fondamentale per evitare il mosso durante la lunga esposizione che ci apprestiamo a scattare.
- Strumento bonus: telecomando per scatto remoto da collegare alla camera. In alternativa potremo usare la funzione interna spesso già presente nella reflex, oppure collegare lo smartphone via wifi e cliccare comodamente dall’app dedicata.
PS: non dimenticare il giusto abbigliamento, una torcia e perché no un thermos di caffè.
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Location e momento ideale per l’astrofotografia
L’idea di base è che l’unica luce che ci interessa è quella proveniente delle stelle. Dovremo quindi porre attenzione a tutto ciò che involontariamente illumina il nostro cielo, nello specifico l’inquinamento luminoso delle città e la luna. Partiremo quindi scegliendo una location che permetta un’ampia visuale sul cielo e che sia lontana da fonti di luce urbana indesiderate. L’ideale sarebbe fuggire in montagna oppure al mare, ma anche in pianura è possibile trovare zone davvero poco illuminate, come le bellissime colline toscane ad esempio.
Le foto in altura rappresentano la soluzione migliore, poiché saremo probabilmente lontano da centri abitati e l’aria più rarefatta permette una visione più nitida. In notti di luna piena, la forte luce riflessa tende a sovrastare le deboli stelle e quindi il periodo perfetto coincide con la fase di luna nuova, o le notti prossime ad essa. È comunque possibile scattare in altre notti, ad esempio quando la luna è già tramontata o non è ancora sorta. Queste sono le linee guida per le condizioni top, ovviamente potremo scattare (magari per fare pratica) anche più vicino a centri abitati o con la luna ad illuminare il cielo, ma con risultati decisamente peggiori.
PS: non scordarti di controllare le previsioni meteo! Non è raro che compaiano nuvole a farci compagnia durante la notte. Spesso serve pazienza, poiché anche solo una velatura è sufficiente a rovinare il nostro scatto perfetto.
Settaggi della fotocamera
Una volta piazzato in maniera solida e bilanciata il nostro treppiede non ci resta che settare al meglio la camera, ricordandoci di attivare lo scatto remoto oppure il timer per il conto alla rovescia (così da non creare dannose vibrazioni), disattivare eventuali stabilizzatori e scegliere la modalità di scatto manuale.
Iniziamo con il settaggio della Messa a fuoco: un punto delicato e spesso sottovalutato. In primis disattiviamo l’autofocus! Occorre infatti un’attenta azione manuale, operando in Live View (aiutandosi con l’ingrandimento digitale 10x) e puntando una stella luminosa. In alternativa posizioneremo la ghiera dell’ottica leggermente prima della tacchetta “infinito” verificando la correttezza con qualche foto di prova.
Una volta settato il fuoco, il concetto fondamentale è di catturare più luce possibile. Lo faremo attraverso sensibilità ISO elevata, diaframma aperto e tempo di posa lungo.
- Sensibilità ISO: come detto ci spingeremo il più in alto possibile, compatibilmente con le prestazioni della nostra fotocamera (la grana della foto aumenta di pari passo con il valore ISO). In genere è saggio posizionarsi fra 1600 e 6400.
- Diaframma: sceglieremo il diaframma più aperto possibile, in accordo con l’idea di raccogliere al meglio la luce. Scopriremo in futuro come talvolta sia saggio chiudere leggermente in favore di migliori prestazioni ottiche.
- Tempo di posa: è un parametro che richiede attenzione. Nelle lunghe esposizioni è infatti possibile che le stelle risultino strisciate e non puntiformi, questo a causa della rotazione della terra. Ne consegue il fatto di essere limitati nei secondi di posa. Ci regoleremo in base alla lunghezza focale della nostra lente e al formato del nostro sensore, seguendo la “regola del 600”, opportunamente rivista in 500 o 400 in determinati casi.
PS: ricordati di regolare correttamente il bilanciamento del bianco in base al luogo in cui ti trovi (se non sai come agire, lascia in automatico o prova con “tungsteno”) e scatta in RAW, in modo da avere un ampio margine di manovra in fase di post produzione!
La “Regola del 600”: facciamo chiarezza
Si tratta di scegliere il tempo di scatto attraverso un semplice calcolo: 600 / mm focale. Utilizzando quindi una lente da 14mm su Full frame avremo 600/14 = 43s, il che vuol dire poter impostare un tempo massimo di 43s per ottenere stelle puntiformi. Nella tabella sottostante troviamo i calcoli svolti per le focali principali, introducendo ulteriori considerazioni: il formato del sensore implica tempi equivalenti diversi e la rotazione apparente delle stelle è più rapida se osserviamo il cielo a sud e più lenta se osserviamo verso nord. Inoltre più il nostro sensore è dotato di Mpx, più dovremo accorciare il tempo max, a causa del maggior dettaglio prodotto. In questo caso e/o se stiamo puntando verso sud, conviene sostituire 600 con 500 o addirittura 400.
Una base di partenza per l’astrofotografia base
Riassumendo, un’impostazione di base (per grandangolo Full Frame o APS-C) potrebbe essere: ISO 3200, f/2.8, 20s oppure ISO 6400, f/4, 20s.
Siamo giunti alla fine, ora hai tutte le basi necessarie per ottenere buoni risultati! Non scordarti però che la fotografia non è solo tecnica, bensì arte ed espressione. Una volta settati i parametri divertiti provando varie inquadrature e composizioni, la vera essenza di ogni scatto.
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