Una nuova ricerca evidenzia come lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia si sia intensificato di recente, aumentando l’innalzamento del livello dei mari e il rischio inondazioni.

Mentre i leader mondiali provano a unire le forze alla COP26 per contrastare i cambiamenti climatici, una nuova ricerca condotta dall’ESA mostra che lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia si stia intensificando sempre di più. Questi eventi sono diventati più frequenti e intensi che negli ultimi 40 anni. Di conseguenza, aumentano sia il livello dei mari che il rischio inondazioni in tutto il mondo.

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Lo scioglimento estremo dei ghiacci in Groenlandia. Credit: ESA.

Lo scioglimento estremo dei ghiacci in Groenlandia

I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati in questi giorni su Nature Communications. Rivelano che il deflusso delle acque frutto dello scioglimento dei ghiacciai è aumentato del 21% negli ultimi 4 decenni. Non solo, perché sarebbe diventato il 60% più irregolare da un’estate all’altra.

Solo nell’ultimo decennio 3,5 trilioni di tonnellate di ghiaccio si sono sciolte dalla calotta glaciale della Groenlandia e si sono riversate nell’oceano. Questo sarebbe già sufficiente a coprire l’intero Regno Unito con acque profonde addirittura 15 metri. O l’intera città di New York con ben 4.500 metri d’acqua.

La ricerca è stata condotta dall’ESA nell’ambito dell’analisi della superficie polare. Si tratta del primo vero studio scientifico che si pone l’obiettivo di rilevare lo scioglimento della calotta glaciale con dati presi dalle osservazioni spaziali.

Con il riscaldamento globale è lecito aspettarsi che questi eventi di scioglimento si verifichino più spesso. Osservazioni satellitari di questo tipo ci aiutano a migliorare i nostri modelli climatici e prevedere cosa accadrà nel prossimo secolo.

Cosa ci dice la ricerca

Lo studio mostra che fra il 2011 e il 2020 lo scioglimento dell’acqua dai ghiacci della Groenlandia ha fatto innalzare il livello dei mari di un centimetro. Ed è altrettanto preoccupante che un terzo del totale sia stato prodotto fra il 2012 e il 2019, in appena due estati in cui le condizioni meteorologiche estreme hanno anche portato a livelli record dello scioglimento dei ghiacci, come non se ne vedeva da circa 40 anni.

L’innalzamento del livello dei mari causato dallo scioglimento dei ghiacci aumenta anche il rischio di inondazioni per le comunità costiere di tutto il mondo. Non basta, perché questi fenomeni portano anche ad uno scombussolamento degli ecosistemi marini, influenzando il clima di tutto il pianeta.

Secondo gli autori dello studio, però, ci sono buone ragioni per essere ottimisti. Ridurre da subito le emissioni di CO2 potrebbe anche aiutarci a rallentare lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e abbiamo ancora tempo per raggiungere questo obiettivo.

Riferimenti:

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