Secondo un recente studio, i buchi neri più vicini a noi si troverebbero all’interno delle Iadi, l’ammasso stellare aperto più prossimo al nostro Pianeta.

I più misteriosi e affascinanti fenomeni del cosmo, i buchi neri, sono l’oggetto di studio preferito di molti team di ricercatori sparsi nel mondo, che cercano di comprendere la loro natura ancora oggi piena di questioni indecifrabili. Uno di questi team, guidato dall’italiano Stefano Torniamenti dell’Università di Padova, ha recentemente pubblicato un nuovo studio che suggerisce come i buchi neri più prossimi al nostro Pianeta possano trovarsi all’interno di un vicino ammasso di stelle, battendo di gran lunga il precedente record di distanza di un buco nero dalla Terra.

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Immagine dell’ammasso stellare delle Iadi. Crediti: Jose Mantanous

Dove si trova l’ammasso delle Iadi?

Secondo Torniamenti e il suo team, questi buchi neri si troverebbero attualmente nell’ammasso aperto delle Iadi, un gruppo di stelle legate tra loro gravitazionalmente, e accomunate da un’età e composizione chimica molto simile, che si trova a 150 anni luce dal nostro sistema solare, risultando di fatto l’ammasso di stelle più vicino a noi. Per confronto, il precedente buco nero considerato più vicino si trova a circa 1600 anni luce da noi. Per lo studio pubblicato, il team di astrofisici ha utilizzato simulazioni che seguono il moto e l’evoluzione di tutte le stelle dell’ammasso per riprodurre il loro stato attuale. I risultati della simulazione sono stati confrontati con le posizioni e le velocità effettive delle stelle, che ora sono note con precisione grazie alle osservazioni effettuate dal satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). 

Perchè si sospetta la presenza di buchi neri nell’ammasso?

“Le nostre simulazioni possono corrispondere simultaneamente alla massa e alle dimensioni delle Iadi solo se al centro dell’ammasso sono presenti oggi (o fino a poco tempo fa) alcuni buchi neri”, spiega Stefano Torniamenti. Le proprietà osservate sono meglio riprodotte da simulazioni con due o tre buchi neri presenti al momento, anche se le simulazioni in cui tutti i buchi neri sono stati espulsi (meno di 150 milioni di anni fa, all’incirca l’ultimo quarto dell’età dell’ammasso) possono ancora dare una buona corrispondenza, perché l’evoluzione dell’ammasso non avrebbe potuto ancora cancellare le tracce della sua precedente popolazione di buchi neri. I nuovi risultati indicano quindi che i buchi neri nati nelle Iadi si troverebbero ancora all’interno dell’ammasso, o per lo meno molto vicini ad esso.   

Fonte: https://web.ub.edu/en/web/actualitat/w/study-hints-at-the-existence-of-the-closest-black-holes-to-earth-in-the-hyades-star-cluster