Ecco la grande guida all’osservazione del cielo di Aprile. Visibilità di costellazioni, di pianeti e di tutti gli eventi celesti

La primavera è ormai avviata. Le ore di luce a partire dall’equinozio sono in aumento e così per tutto aprile, con un aumento della durata del dì di un’ora e 18 minuti tra il primo e l’ultimo giorno del mese. In questo mese il Sole si trova nel suo percorso lungo l’eclittica nella costellazione del Acquario. Scopriamo il cielo di Aprile 2022.

Posizione del Sole
Posizione del Sole il 15 di Aprile ore 12:00. Credit: Heaven’s Above

Ora diamo uno sguardo generale al panorama celeste di questo mese

Il cielo di Aprile
Il cielo di Aprile in data 15 ore 00:00. Credit: Stellarium

Cominciando da Est troviamo la costellazione del Ercole, del Boote con la luminosa Arturo(αBoo) e il Ofiuco mentre a Nordest cominciano ad affacciarsi la Lira con la brillante Vega (αLyr) ed il Cigno e il Drago. A Nord invece padroneggiano il Cefeo e Cassiopea, a Nordovest troviamo la Giraffa il Perso e la Auriga già sulla via del tramonto. A Ovest stanno definitivamente lasciato il cielo anche se osservabili nella prima parte della notte Orione, il Cane Maggiore rimangono invece ancora per poco i Gemelli, il Cancro e il Leone Minore, a Sudovest troveremo l’Idra ed il Leone. A Sud ci troviamo il Cratere ed il Corvo mentre a Sudest la Vergine con la sua stella principale Spica (αVir) La Chioma di Berenice e la Bilancia. Alte sul cielo saranno l’Orsa Maggiore e i Cani da Caccia.

In questo periodo, come detto nella precedente guida, la presenza di galassie benché all’oculare risultino come delle “nuvolette” deboli e poco marcate non significa meno interessanti e la ricerca di questi oggetti affascinanti diventa una piccola sfida. Famosissime sono il gruppo M66 chiamato il Tripletto del Leone. I componenti di tale gruppo sono M65, M66 e NGC-3628, sebbene prospetticamente sembrino vicine in realtà distano dalla Terra tra i 21 ed i 30 milioni di anni luce. Tra loro si protende un alone di gas (essenzialmente Idrogeno) che lega le tre galassie. Già osservabili con strumenti di media taglia meglio su cieli bui.

Tripletto del Leone
Tripletto del Leone. Credit: ESO/INAF-VST/OmegaCAM
Costellazione del Leone
Posizione del gruppo M66. Credit:Stellarium

Per i più arditi vi segnaliamo invece l’ammasso aperto M 52 o NGC 7654, un ammasso estremamente ricco e compatto e un diametro reale di circa 19 anni luce. Fu individuato da Charles Messier nel 1774, il quale ne fornisce la seguente descrizione: “Ammasso di piccolissime stelle, mescolate con nebulosità”. Non si conosce la distanza esatta di questo ammasso dal nostro sistema solare: le stime vanno dai 3900 ai 4900 anni luce, ma viene accettato un valore sui 4500 anni luce con un’età media di circa 160 milioni di anni. È un oggetto parecchio ostile da osservare specie nei cieli urbani e necessita oltre un cielo modestamente buio anche un telescopio da 150mm di apertura per mostrare fino a una cinquantina di componenti molto piccole e vicine fra loro, mentre in un 250mm diventano oltre 150…insomma una piccola sfida.

M52
L’ammasso aperto M52. Credit: Two Micron All Sky Survey (2MASS)\University of Massachusetts\Nasa )
Posizione di M52
Posizione di M 52. Credit: Stellarium

Per chi voglia approcciarsi all’osservazione del cielo, consigliamo il libro di Daniele Gasparri, “Primo incontro con il cielo stellato“. Ecco il link.

Osservazione dei pianeti

Posizione dei pianeti
Posizione dei pianeti. Credit: Apple Watch

Gli appassionati di osservazione e fotografia planetaria potranno iniziare a sistemare la strumentazione in vista dell’estate: ci troviamo – come è evidente dall’immagine sopra – in una posizione orbitale ancora sfavorevole all’osservazione dei pianeti esterni. Il consiglio – quindi – è di sfruttare i mesi invernali per fare altro, magari i primi passi di fotografia deep-space visto che – per contro – è ben visibile la costellazione di Orione che “ospita” – fra altri oggetti interessanti – la nebulosa omonima.

Ricordiamo che il momento migliore per l’osservazione dei pianeti interni (Mercurio e Venere) coincide con la loro distanza (elongazione) massima dal Sole per ovvi motivi, mentre per i pianeti esterni il momento migliore è l’opposizione, ovvero quando si trovano allineati a Sole e Terra e dalla parte opposta di quest’ultima rispetto al Sole. In questa posizione infatti la distanza dalla terra è minima, l’illuminazione è massima e il pianeta rimane sopra l’orizzonte per tutta la notte.

Marte (mag.: +1.0, dimensione apparente: 5.4”) sarà visibile poco prima dell’alba in direzione sud-est, sorgendo un paio d’ora prima del Sole. La sua dimensione angolare è in crescita, fino alla prossima opposizione prevista l’8 Dicembre, quando – per confronto – la dimensione apparente raggiungerà i 17”.

Marte all’alba a metà mese. Credit: Sky Safari app, iOS
Marte
Marte. Credit: Massimiliano Veschini
https://www.astrobin.com/users/Viper/

Giove (Mag.: -2.1, dimensione apparente: 33.9”) uscito dalla congiunzione solare il 5 marzo, è ora visibile prima dell’alba. Osservarlo in queste condizioni è difficile: lo vedrete sorgere intorno alle 5:30 del mattino, raggiungere elevazione massima intorno alle 11:30 e tramontare intorno alle 17:30. All’alba l’elevazione sarà intorno ai 10°: gli appassionati di fotografia planetaria dovranno attendere un ancora un po’. Giove sarà oggetto – tuttavia – di una bella congiunzione con il pianeta Venere il 30 del mese, sempre prima dell’alba.

Giove e Venere all’alba il 30 del mese. Credit: Sky Safari app, iOS
Giove
Giove con alcuni dei suoi satelliti. Credit: Francesco Cuccio
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Saturno (Mag.: +0.9, dimensione apparente: 16.1”) recentemente uscito dalla congiunzione solare  il 4 di Febbraio. Sarà visibile la mattina prima dell’alba e la sua dimensione angolare tornerà a crescere progressivamente fino all’opposizione della prossima estate. Di nuovo, occorre pazientare un po’ per fotografarlo. Il 5 Aprile lo si potrà – tuttavia – osservare molto vicino a Marte.

Le stagioni di Saturno
Le stagioni di Saturno. Photo Credit: Tom Ruen, source: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c6/Saturnoppositions.jpg
Saturno
Dopo svariati anni simili, torna visibile il polo sud di Saturno. Credit: Francesco Cuccio
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Saturno
Saturno con alcuni satelliti. Credit: Francesco Cuccio
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Saturno e Marte
Saturno e Marte all’alba il 5 Aprile. Credit: Sky Safari app, iOS

Urano (Mag.: +5.9, dimensione apparente: 3.4”) in allontanamento rispetto all’opposizione avvenuta il 5 novembre scorso. Sorgerà intorno alle 7:30, raggiungerà elevazione massima (60° circa) intorno alle 14:30 per tramontare intorno alle 21:30, offrendo ancora qualche blanda opportunità per l’osservazione di sera. Ricordiamo – in ogni caso – che non è comunque visibile a occhio nudo ed è quindi necessario un telescopio adeguato.

Urano
Urano al tramonto a metà mese. Credit: Sky Safari app, iOS
Urano
Urano. Credit: Massimiliano Veschini
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Nettuno (Mag.: +8.0, dimensione apparente: 2.2”) uscito recentemente dalla congiunzione solare il 13 marzo scorso, sarà visibile prima dell’alba a un’altezza di circa 10°. Difficile – comunque – osservarlo in questo periodo. Anche Nettuno – in ogni caso – non è visibile a occhio nudo.

Nettuno
Nettuno all’alba a metà mese. Credit: Sky Safari app, iOS
Nettuno
Nettuno. Credit: Massimiliano Veschini
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Mercurio (Mag.: +0.4, dimensione apparente 8”) – a causa della sua vicinanza al sole – è sempre di difficile (e pericolosa) osservazione. Sarà – tuttavia – particolarmente ben piazzato per l’osservazione a fine mese prima del tramonto. Raggiungerà infatti la massima elongazione est il 30 Aprile.

Mercurio
Mercurio al tramonto il 29 Aprile. Credit: Sky Safari app, iOS
Mercurio
Mercurio. Credit: Massimiliano Veschini
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Venere (Mag.: -4.2, dimensione apparente: 19.0″) sempre molto luminoso, sarà visibile la mattina guardando verso nord-est prima dell’alba. A metà mese si presenterà con il 62% di illuminazione circa.

Venere
Venere all’alba a metà mese. Credit: Sky Safari app, iOS
Venere
Venere. Credit: Massimiliano Veschini
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Visibilità della Via Lattea

Aprile permette di osservare e fotografare la Via Lattea in maniera piuttosto interessante. Il nucleo non è ancora visibile sopra l’orizzonte in prima serata, ma durante la nottata sarà possibile osservarlo, proseguendo fino all’alba. La Via Lattea sarà comunque visibile già dopo il crepuscolo, ma potremo osservarne solo la parte meno luminosa. Nel corso della notte, come detto sorgerà invece il luminoso e meraviglioso nucleo (indicativamente dopo le 02:00).

Via Lattea
La Via Lattea. Credit: Stefano Maraggi

In base a queste caratteristiche è consigliata una composizione verticale e ritrarre l’intero arco galattico (visibile) in prima serata è complicato, quindi sconsigliato. Sarà invece abbastanza semplice farlo man mano sarà visibile il nucleo, avvicinandosi all’alba. Per una buona osservazione sappiamo bene quanto sia importante avere il cielo sgombro dalla Luna, e si consiglia quindi di attendere almeno il 24- 25 del mese, giorni in cui il nostro satellite sorgerà a notte già inoltrata, regalandoci una finestra di qualche ora. Le notti migliori sono come sempre quelle di Luna nuova, di fine mese (in realtà avremo la Luna nuova anche il 1 Aprile).

La Luna ed eventi astronomici

La Luna nuova cadrà il 1 Aprile ed il 30 Aprile. Il primo quarto ci sarà il 9 mentre avremo la Luna piena ci sarà il 16 Aprile alle 18:54: infine l’ultimo quarto cadrà il 23 Aprile. La Luna è ben osservabile già con un binocolo abbastanza economico e noi vi consigliamo questo: Celestron Up Close G2 10X50 Binocolo.

La Luna
La Luna piena. Credit: Francesco Cuccio
Credit: Francesco Cuccio https://www.instagram.com/francesco_cuccio_astronomy/

Il 5 Aprile il nostro Satellite si troverà vicinissima apparentemente all’ammasso stellare delle Pleiadi (ma anche a quello delle Iadi). Lo stesso giorno, prima dell’alba a sud – est, ci sarà una bellissima congiunzione tra Marte e Saturno. Dal 25 al 27 Aprile la Luna, Marte, Venere, Saturno e Giove formeranno un vero e proprio quadro ad est prima del sorgere del Sole, a sud – est (seguiranno guide). Buone osservazioni e cieli sereni.

Articolo redatto daFrancesco CuccioGiuseppe MarozzaPasquale D’AnnaStefano Maraggi