La sonda Juno ha fotografato durante l’ultimo sorvolo le eruzioni di Prometeo, un vulcano attivo sulla luna di Giove Io.

Dal 2016 la sonda Juno della NASA è in orbita attorno a Giove per studiare il pianeta e di recente, dopo l’estensione della missione, ha iniziato il sorvolo di alcune delle sue lune principali per raccogliere preziosi dati per future indagini. Juno ha fotografato lo scorso 31 luglio la luna Io evidenziando eruzioni vulcaniche del vulcano Prometeo. Questo vulcano attivo si trova all’interno di una fossa larga 28 km, la Prometheus Patera, situata nell’emisfero rivolto verso Giove.

Prometeo è noto per le sue regolari eruzioni, da qui il suo soprannome nella comunità astrogeologica “Old Faithful of Io”, e la NASA Planetary Science Divisioni ha pubblicato un’immagine elaborata dell’eruzione.

Il vulcanismo di Io

Io
Immagine della luna di Giove Io riprese dalla sonda Juno durante il 53° perigiovio. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Thomas Thomopoulos

Le lune galileiane, così chiamate in onore di Galileo Galileo che le osservò per la prima volta nel 1610, sono un’affascinante collezione di satelliti. Per decenni, gli scienziati sono stati immensamente affascinati dai tre compagni ghiacciati – Europa, Ganimede e Callisto – che hanno oceani al loro interno che potrebbero sostenere la vita. Ma ultimamente Io è stata al centro dell’interesse scientifico a causa dell’attività vulcanica sulla sua superficie e dei pennacchi di lava che possono raggiungere da 300 a 500 km di altezza nello spazio. 

L’immagine è stata scattata durante la cinquantatreesima orbita di Juno di Giove (perigioveo 53), dove il team scientifico di Junocam ha scattato molte immagini per cercare tempeste di fulmini nell’atmosfera di Giove, cicloni nella regione polare e nubi e getti filamentosi. Durante questa orbita la sonda ha effettuato il suo passaggio più vicino a Io durante arrivando a 22.000 km dalla superficie lunare.

Durante il suo precedente sorvolo del 16 maggio, la sonda Juno ha catturato immagini della regione del Volund vicino all’equatore, famosa per i suoi due vulcani attivi, che mostravano segni di eruzioni. Ciò è stato indicato da quelle che sembravano essere “macchie” sul paesaggio, che gli scienziati considerano una prova evidente per il degassamento associato ai pennacchi vulcanici.

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I controllori della missione hanno deciso di approfittare di questo ultimo e ravvicinato sorvolo per esaminare la superficie di Io e raccogliere più dati sulle sue numerose regioni vulcaniche. Oltre alle immagini scattate dalla JunoCam, sono state raccolte ampie informazioni dal Jovian InfraRed Auroral Mapper (JIRAM), fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), e da altri strumenti scientifici. Si prevede che quest’ultimo lotto di dati fornirà ulteriori informazioni sulle centinaia di vulcani che versano regolarmente lava fusa e gas solforosi su tutta la superficie lunare e la sua tenue atmosfera.

Mentre i vulcani di Io sono stati fotografati ripetutamente negli ultimi tre decenni da tre veicoli spaziali della NASA (Galileo, New Horizons e Juno, gli scienziati sono ancora entusiasti di vedere nuove immagini di eruzioni sulla luna. Si prevede che Juno effettuerà altri due passaggi ravvicinati a Ioe, se tutto va bene, potremo avere ancora più immagini della selvaggia superficie in eruzione di Io. Le immagini grezze sono disponibili sul sito Web di JunoCam, tutte scaricabili ed elaborabili.

Fonte: Universe Today