La sonda che la Nasa ha spedito attorno a Giove continua a inviarci foto e video spettacolari, che ci aiutano a comprendere meglio i segreti del gigante gassoso. Ecco cosa ha scoperto riguardo le origini delle sue aurore.

Giove è da sempre stato uno dei pianeti più affascinanti e ricchi di misteri, per gli scienziati della Nasa. Di recente la sonda Juno, spedita attorno al gigante gassoso nell’agosto del 2011, ha inviato alla Terra una serie di immagini raccolte attraverso il suo spettrografo a ultravioletti. Ci stanno aiutando a comprendere meglio la nascita delle tempeste magnetiche del pianeta. Queste “aurore” si verificano su entrambi i poli di Giove e in precedenza erano state osservate solo da osservatori terrestri e da poche altre macchine in orbita, come il grande telescopio spaziale Hubble.

Questo video mostra l’evoluzione di una tempesta all’alba nelle aurore polari di Giove. 
Le immagini sono state raccolte utilizzando i dati dallo strumento Ultraviolet Spectrograph a bordo di Juno della NASA.
 Crediti: NASA / JPL-Caltech / SwRI / UVS / ULiège

Cosa ha scoperto la sonda Juno sulle tempeste polari

Osservare l’aurora di Giove dalla Terra è molto complicato, non si riesce a vedere il lato oscuro del pianeta. Altri veicoli spaziali come le Voyager, Galileo, Cassini, si sono avvicinati fino a un certo punto. Non hanno di certo sorvolato i poli, quindi non hanno potuto avere un quadro completo“, ha detto Bertrand Bonfond, ricercatore dell’Università di Liegi e autore principale dello studio. “Ecco perché i dati di Juno sono un vero punto di svolta. Ci permettono di capire meglio cosa sta succedendo sul lato notturno, dove nascono le tempeste polari“.

Mentre il pianeta ruota, la tempesta diventa sempre più luminosa ed emette centinaia di migliaia di gigawatt di luce ultravioletta nello spazio. La loro luminosità implica che le tempeste stanno scaricando almeno 10 volte più energia nell’atmosfera superiore di Giove rispetto alla tipica aurora boreale che vediamo sulla Terra.

Le caratteristiche delle aurore gioviane

Quando abbiamo esaminato l’intera sequenza della tempesta polare, non abbiamo potuto fare a meno di notare che sono molto simili a un tipo di aurore terrestri chiamate temporale aurorale“, ha detto Zhonghua Yao, coautore dello studio presso l’Università di Liegi.

I temporali magnetosferici derivano da brevi disturbi nella magnetosfera terrestre – la regione dello spazio controllata dal campo magnetico del pianeta – che rilasciano energia nella ionosfera del pianeta. La somiglianza tra le tempeste magnetiche terrestri e quelle gioviane è sorprendente, perché le magnetosfere di Giove e della Terra sono totalmente diverse. Sulla Terra, la magnetosfera è essenzialmente controllata dall’interazione del vento solare – il flusso di particelle cariche che ci arriva dal Sole – con il campo magnetico terrestre. La magnetosfera di Giove, invece, è per lo più popolata da particelle che fuoriescono dal satellite Io. Queste vengono poi ionizzate e intrappolate attorno al gigante gassoso attraverso il suo campo magnetico.

Giove e Juno
Le tempeste polari su Giove e sulla Terra. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/UVS/STScI/MODIS/WIC/IMAGE/ULiège

Queste nuove scoperte consentiranno agli scienziati di studiare differenze e somiglianze sulla formazione dell’aurora, fornendo una migliore comprensione di come funzionino questi fenomeni atmosferici.

Il potere di Giove è sorprendente. L’energia in queste aurore è un altro esempio della potenza di questo gigante“, ha affermato Scott Bolton, ricercatore del Southwest Research Institute di San Antonio. “Le rivelazioni della tempesta polare sono un’altra sorpresa della missione Juno, che riscrive costantemente la storia del gigante gassoso“.

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