Strabiliante: l’Universo come non lo avevamo mai visto! Perdetevi in questo filmato in altissima risoluzione relativo alle immagini del James Webb

Il James Webb continua a stupire tutti noi: tanti misteri sta svelando dell’Universo e continuerà a farlo negli anni. L’Universo come non lo avevamo mai visto! Ora Perdetevi in questo filmato in altissima risoluzione relativo ad alcune delle immagini del telescopio spaziale.

Del James Webb abbiamo parlato anche nel nostro primo libro: “Alla scoperta di una Passione chiamata Astronomia”. Lo trovate qui

Cosa sta studiano il telescopio spaziale: l’Universo primordiale e l’evoluzione delle galassie

Il James Webb Space Telescope è in grado di scovare un numero di galassie primordiali a distanza cosmologica da noi in numero molto maggiore rispetto a quanto ha potuto fare Hubble, sia in virtu’ delle maggiori dimensioni del suo specchio principale, che della sua maggiore sensibilita’ all’infrarosso, fattore importante quando si parla di galassie ad alto redshift. Cio’ permettera’ ai ricercatori di ricostruire con accuratezza molto maggiore la natura dell’universo primordiale, piu’ o meno nello stesso modo in cui un archeologo ha la possibilita’ di ricostruire la storia di civilta’ passate in modo tanto piu’ accurato quanto maggiore e’ il numero di reperti a sua disposizione.

L’opportunita’ di osservare un enorme numero di galassie a diverse distanze, dalle piu’ remote e primordiali alle piu’ prossime a noi, offrira’ inoltre un’incredibile mole di dati osservativi per studiare a un livello di dettaglio senza precedenti l’evoluzione delle galassie lungo la storia del cosmo, inclusa la nostra Via Lattea.

La ricerca su pianeti ed esopianeti

Arriviamo infine alla ricerca su pianeti ed esopianeti del James Webb. Sono ormai passati 11 anni dalla prima analisi in assoluto dell’atmosfera di un esopianeta di tipo “Super Terra” grazie al Very Large Telescope, Cile. Si trattava di GJ 1214b, esopianeta con una massa pari a 6.5 volte quella terrestre e un raggio 2.4 volte piu’ grande, posto a 40 anni luce da noi in direzione della costellazione dell’Ofiuco. Si tratto’ di un enorme passo avanti nella ricerca riguardo gli esopianeti e le loro atmosfere, ambito che ricevera’ ulteriore spinta proprio da JWST, il quale avra’ accesso a bande di frequenza proibitive per i telescopi ottici da terra per via dell’assorbimento atmosferico, ma che sono di enorme importanza dal punto di vista spettroscopico. Cio’ offrira’ la possibilita’ di ampliare la varieta’ di elementi e composti chimici rilevabili, attraverso l’analisi di un gran numero di linee di assorbimento nel vicino e medio infrarosso, come e’ il caso di molte molecole importanti (ad esempio H2O, HDO, CO, CO2, S2, CH4), ghiacci, e diversi minerali. Tutte caratteristiche e opportunita’ che, e’ bene notarlo, saranno applicabili a pianeti sia interni che esterni al nostro Sistema Solare.

Fonti: Weisz et al.; JWST Proposal ID 1334. Cycle 0 Early Release Science; P. A. Oesch et al 2016 ApJ 819 129

Se sei arrivato fin qui è perché hai ritenuto il nostro articolo degno di essere letto fino alla fine. Da sempre Passione Astronomia prova a costruire, attraverso la divulgazione scientifica, una comunità di persone più informate e consapevoli. È anche il motivo per cui abbiamo deciso di scrivere un libro dedicato all’astronomia. È scritto in modo chiaro e semplice, proprio perché per noi la divulgazione deve essere accessibile a tutti. Lo trovi qui.

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