Un gruppo di astronomi ha scoperto un enorme filamento di idrogeno atomico nella Via Lattea. Si pensa possa essere il precursore delle nebulose in cui si formano le stelle.

L’idrogeno, come vi raccontavamo in un precedente articolo, è l’elemento più diffuso nell’universo. È anche l’ingrediente principale della formazione delle stelle. Sfortunatamente, rilevare singole nubi di idrogeno gassoso è molto complicato, con la tecnologia che abbiamo. Questo rende difficile osservare le primissime fasi della formazione delle stelle. La recente scoperta di una misteriosa struttura filamentosa all’interno della Via Lattea, però, potrebbe facilitarci le cose. Un team di astronomi del Max Planck avrebbe identificato una delle strutture più lunghe della nostra galassia. Si estenderebbe per circa 3900 anni luce e sarebbe costituita quasi interamente da idrogeno. Gli scienziati l’hanno soprannominata “Maggie” e potrebbe essere la chiave per trovare l’anello mancante nel ciclo vitale delle stelle.

Cosa sappiamo di “Maggie”

Diciamo subito che la posizione di questo filamento ha incuriosito fin da subito i ricercatori. Non sappiamo come sia arrivato lì, ma la radiazione dell’idrogeno (che si trova a una lunghezza d’onda di 21 cm) risalta chiaramente sullo sfondo. Ecco perché è stato possibile osservare questo enorme filamento. Tra l’altro le osservazioni hanno anche permesso agli scienziati di determinare la velocità dell’idrogeno gassoso. Quest’ultima sarebbe determinata dalla rotazione del disco della Via Lattea.

Il filamento è lungo circa 3900 anni luce e largo 130 anni luce. Si trova sul lato opposto, rispetto a dove siamo noi, nella Via Lattea, a una distanza di 55mila anni luce dalla Terra. La cosa sorprendente è che le più grandi nebulose di gas molecolare conosciute si estendono in genere per circa 800 anni luce. Il che fa di questa “Maggie” una delle più grandi scoperte nella nostra galassia.

Questa struttura ci consentirà di capire come avviene la transizione dall’idrogeno atomico a quello molecolare. D’altronde l’idrogeno si trova nell’universo in varie forme: finora gli astronomi lo avevano osservato sotto forma di atomi e molecole, ma solo il gas si condensava in nebulose relativamente compatte, che a loro volta sviluppavano regioni molto fredde dove nascono le nuove stelle. Ad una più accurata osservazione, il team ha anche scoperto che il gas converge in alcuni punti lungo il filamento. Si pensa che l’idrogeno gassoso si accumuli in quei luoghi condensandosi in grandi nebulose, passando da una forma atomica a una molecolare.

Credit immagine di copertina ESA/Gaia/DPAC, CC BY-SA 3.0 IGO & T. Müller/J. Syed/MPIA

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