L’Islanda è tra i luoghi più attivi dal punto di vista vulcanico al mondo, con circa un’eruzione ogni cinque anni, escluse quelle sottomarine.

L’Islanda è uno dei luoghi più attivi dal punto di vista vulcanico al mondo e l’attività vulcanica ha letteralmente plasmato quest’isola. Molte persone visitano l’Islanda per vedere i vulcani, soprattutto dopo l’eruzione dell’Eyjafjallajökull nel 2010, che bloccò perfino i voli aerei per la cenere che si era riversata nell’atmosfera. L’Islanda è tra i luoghi più attivi dal punto di vista vulcanico al mondo, con circa un’eruzione ogni cinque anni, escluse quelle sottomarine. L’attività vulcanica è una realtà della vita in Islanda, dove le persone hanno imparato a convivere sia con i suoi svantaggi, sia con i considerevoli vantaggi, come l’energia geotermica e la straordinaria bellezza naturale.

Ma perché le eruzioni avvengono così spesso in Islanda?

La risposta si trova sotto la superficie. Sì, perché l’Islanda si trova sulla dorsale medio atlantica (foto), lunga 40.000 chilometri sotto l’Oceano Atlantico. Questa cresta è il punto d’incontro delle placche tettoniche eurasiatica e nordamericana. Quando le due placche tettoniche si allontanano, il magma dal mantello terrestre risale in superficie. Ancora oggi l’Islanda cresce di circa 2,5 cm all’anno, poiché si divide maggiormente nei punti in cui si incontrano le due placche tettoniche. L’isola si trova in un punto caldo (chiamato pennacchio) del mantello terrestre, dove il magma è particolarmente vicino alla superficie: questo spiega perché questa terra sia emersa in questo punto nel mezzo dell’oceano e non altrove, lungo la cresta tettonica. Pensate che fin dal Medioevo, un terzo di tutta la lava che ha ricoperto la Terra è eruttata dall’Islanda.

Una terra di basalto

L’intera superficie dell’Islanda è costituita da roccia vulcanica, in gran parte basalto, cioè la roccia che si forma quando la lava si raffredda. Le imponenti scogliere, le isole e le barriere coralline frastagliate dell’Islanda sono tutte fatte di basalto. Quando il basalto si raffredda forma le colonne rocciose esagonali che puoi vedere sulla costa meridionale dell’Islanda (a Vík, per esempio).

Tipi di vulcani in Islanda

Dei circa 130 vulcani islandesi, il tipo più comune è lo stratovulcano, il classico picco a forma di cono con eruzioni esplosive che formano un cratere nella parte più alta. Ci sono anche alcuni vulcani a scudo dormienti, con colate di lava ad ampia diffusione. Anche le eruzioni provenienti da fessure – lunghe fessure nella crosta terrestre – sono comuni in Islanda.

Eruzioni dei vulcani e terremoti

Il vulcano più famoso e attivo dell’Islanda è il Monte Hekla, che ha eruttato 18 volte dal 1104, l’ultima nel 2000. Un’eruzione sottomarina si è verificata sulla cresta di Reykjanes nel 1963, dando origine a una nuova isola, Surtsey, che fa parte oggi dell’Islanda. Nel corso della storia, i vulcani hanno significato anche disastri per questo Paese. La più grande colata di lava registrata si è verificata nell’estate del 1783, quando 25 km di crateri riversarono 14 km cubi di lava dappertutto. Fu rilasciata così tanta cenere che il Sole fu oscurato e centinaia di migliaia di pecore e bovini morirono a causa dei gas velenosi.

Riferimenti: LEARNZ