C’entra il Sole, che con la sua enorme gravità mette in difficoltà qualsiasi veicolo spaziale pronto ad entrare nell’orbita di Mercurio.

Non è solo il pianeta più spesso vicino alla Terra, ma anche quello più vicino al Sole. Per essere precisi, Mercurio si sta avvicinando sempre di più alla nostra stella, ad una distanza media di circa 46,1 milioni di chilometri. Questa vicinanza crea non poche difficoltà a qualsiasi veicolo spaziale diretto su Mercurio. Il motivo? Se provasse a entrare in orbita intorno a Mercurio, verrebbe accelerato dall’enorme attrazione gravitazionale del Sole. Il veicolo si muoverebbe troppo velocemente per entrare in orbita. Ma vediamo quali sono stati i veicoli che siamo riusciti a spedire su Mercurio.

Il transito di Mercurio davanti al Sole. Credit: pixabay

Le missioni Mariner e Messenger

Il primo veicolo spaziale che è andato su Mercurio è stato il Mariner 10 degli Stati Uniti. Lo ha sorvolato tre volte, senza però fare tentativi di raggiungere la sua orbita. L’unica altra navicella ad entrare su Mercurio è stata la Messenger, che ha impiegato sei anni e mezzo per arrivarci. Ha raggiunto l’orbita per un periodo di quattro anni, prima di esaurire il carburante e schiantarsi sulla superficie del pianeta, il 20 aprile del 2015.

Il problema di questi veicoli è la decelerazione: semplicemente ci vuole troppo carburante per far andare i motori nella direzione inversa e frenare la velocità della navicella in opposizione alla gravità del Sole. Insomma, rallentare non si poteva fare. Bisognava trovare un altro modo per rallentare Messenger e farla entrare in orbita. Per farlo è stato necessario sfruttare la fionda gravitazionale di Venere, prima di arrivare su Mercurio.

La sonda ha effettuato due sorvoli gravitazionali di Venere e tre di Mercurio: solo allora è stata rallentata tanto da entrare in orbita attorno al pianeta. Messenger ha percorso ben 8 miliardi di chilometri per raggiungere il primo pianeta del sistema solare: è più della massima distanza fra la Terra e Plutone!

La buona notizia è che c’è un’altra missione in corso, proprio in questo momento, la BepiColombo, di cui abbiamo parlato qui.