Alcuni ricercatori hanno scoperto un tipo di cristallo mai visto all’interno della polvere di un meteorite caduto in Russia 9 anni fa. Ecco cosa sappiamo.

Il 15 febbraio 2013 un asteroide di 18 metri di diametro entrò nell’atmosfera terrestre ed esplose sulla città di Chelyabinsk, in Russia, inondando l’area di minuscoli meteoriti. Gli esperti, all’epoca, descrissero l’evento come un importante campanello d’allarme dei pericoli che gli asteroidi rappresentano per il pianeta. D’altronde quella di Chelyabinsk è stata la più grande esplosione del suo genere mai avvenuta dal 1908. Secondo la NASA, l’esplosione fu 30 volte maggiore della bomba atomica che distrusse Hiroshima nel 1945.

I cristalli trovati nella polvere dell’asteroide di Chelyabinsk, in Russia. Credit: Taskaev et al.

Nuovi tipi di cristalli

I ricercatori si sono imbattuti in nuovi tipi di cristallo, mentre esaminavano i granelli di polvere al microscopio. Dopo averli analizzati con i microscopi più potenti, gli scienziati ne hanno trovati molti di più ed esaminati in modo più accurato. I cristalli si presentavano in due forme distinte: conchiglie quasi sferiche e con i bordi esagonali. Sono entrambe peculiarità morfologiche che li rendono unici, hanno detto i ricercatori.

Ulteriori analisi ai raggi X hanno poi rivelato che i cristalli erano costituiti da strati di grafite (una forma di carbonio composta da atomi sovrapposti, comunemente usati nelle matite) che circondavano il cuore del cristallo. Secondo gli scienziati si tratterebbe di buckminsterfullerene (C60), una palla di atomi di carbonio simile a una gabbia, o poliesacicloottadecano (C18H12), una molecola composta da carbonio e idrogeno.

Si pensa possano essersi formati ad alte temperature e pressioni create dai frammenti della meteora. In futuro gli scienziati sperano di trovare altri campioni di polvere meteoritica, per vedere se questo tipo di cristalli siano comuni o unici, come quelli ritrovati a Chelyabinsk.

Riferimenti: Live Science