Questi punti infinitamente densi dello spazio sono in grado di “spaghettificare” qualsiasi cosa si avvicini loro, compresa la luce. Ecco cosa sappiamo dei buchi neri.

I buchi neri sono punti dello spazio così densi da creare veri e propri pozzi gravitazionali. In queste regioni dell’universo nemmeno la luce può sfuggire alla potente forza di gravità di un buco nero. Tutto ciò che gli si avvicina, che si tratti di una stella, un pianeta o un’astronave, verrà allungato e compresso in un processo noto come spaghettificazione. Ma cerchiamo di capire quanti tipi di buco nero esistono e perché sono così misteriosi.

Buco nero
Rappresentazione artistica di un buco nero. Credit: Pixabay

Come si forma un buco nero

Esistono quattro tipi diversi di buchi neri: stellari, intermedi, supermassicci e i mini buchi neri. In genere un buco nero si forma dopo la morte di una stella molto grande. Alla fine della loro vita, la maggior parte delle stelle si gonfia, perde massa e poi si raffredda trasformandosi in una nana bianca. Quelle da 10 a 20 volte più massicce del nostro Sole, però, sono destinate a diventare stelle di neutroni o a collassare in un buco nero.

Durante le fasi finali della loro vita, enormi stelle si spengono con un’esplosione di supernova. Una tale esplosione scaglia la materia stellare nello spazio, ma lascia dietro di sé il nucleo stellare. Mentre la stella era ancora in vita, la fusione nucleare ha spinto costantemente la materia verso l’esterno, bilanciata verso l’interno dall’attrazione gravitazionale data dalla massa. Quando una stella gigante esaurisce il combustibile ed esplode in supernova, però, non c’è più niente che si opponga a quella gravità, ecco perché il nucleo inizia a collassare su se stesso.

Se la sua massa collassa in un punto infinitamente piccolo, nasce un buco nero. Tutta quella massa in un punto così piccolo, però, genera anche una gravità incredibile che inghiotte qualsiasi cosa si avvicini troppo all’orizzonte degli eventi, la zona che delimita la singolarità nella quale la materia è concentrata. Si ritiene ce ne siano tantissimi nella nostra Via Lattea, oltre a quello supermassiccio al centro della galassia.

Riferimenti: