Trombe d’aria, alluvioni e perfino un morto, nel ragusano. Altro che maltempo, in Sicilia: questi sono gli effetti del cambiamento climatico.

In questi giorni diverse testate giornalistiche stanno raccontando di almeno una quindicina fra trombe d’aria e trombe marine, in Sicilia. Nel ragusano c’è stato perfino un morto e i disagi per la popolazione delle Isole e, in generale, per il Sud, si fanno sempre più preoccupanti. È un’anomalia, un vero e proprio disastro climatico che non può non essere collegato al cambiamento climatico. È vero, novembre è diventato il mese delle piogge da qualche anno a questa parte (in Liguria pure ne sanno qualcosa), ma il fatto è che questi eventi meteorologici si intensificano e saranno sempre più frequenti, nei prossimi decenni. Perché ostinarsi a dire che è tutto normale?

L’incredibile tromba d’aria che ha colpito il ragusano. Credit: Corriere della Sera

Altro che maltempo, sono gli effetti del cambiamento climatico

A spiegare i fenomeni meteorologici che si stanno verificando in questi giorni Stefano Federico, ricercatore dell’Isac-Cnr, intervistato dal “Corriere della Sera”. A suo dire queste trombe d’aria sono diverse rispetto all’uragano che si era abbattuto su Catania alla fine del mese di ottobre. Stavolta siamo di fronte ad eventi dalla forza e frequenza insolita.

Negli ultimi due giorni si sono abbattuti 265 mm di pioggia sulla Sicilia, circa un terzo delle precipitazioni totali annue che colpiscono la Regione. In pratica il cambiamento climatico (perché è così che dobbiamo chiamarlo) sta trasformando eventi meteorologici “eccezionali”, che accadevano una volta ogni 15-20 anni, in disastri che si manifestano anche più volte in un anno.

Ci avete fatto caso che è aumentata notevolmente la frequenza con cui assistiamo a certe scene, sui giornali e in tv? A confermarlo sono anche i numeri dell’Osservatorio nazionale di Legambiente. Dall’inizio del 2021 ai primi di ottobre, in Italia si sono verificati 113 eventi estremi tra allagamenti dovuti a precipitazioni intense, trombe d’aria, esondazioni fluviali e siccità, che hanno provocato danni in quasi 100 Comuni. Non solo, perché si sono anche registrate 5 esondazioni fluviali e 60 allagamenti.

Le lacrime del presidente della COP26 dopo il timido accordo sul clima

La COP26 di Glasgow non è stata un successo. A dimostrarlo le lacrime del presidente Alok Sharma nel suo discorso finale in cui si è definito “profondamente dispiaciuto” per il timido accordo sulle emissioni da parte dei grandi della Terra. Il fatto è che sono proprio questi eventi disastrosi a chiamarci ad un maggior senso di responsabilità. Non è più il momento di affidarci ad altri, deve essere l’Italia a tutelarsi e iniziare a fare qualcosa nel suo piccolo per proteggere la popolazione. Aspettare le grandi potenze mondiali non ha più senso.

Per Anita Astuto, responsabile energie e clima di Legambiente Sicilia, “il governo italiano deve approvare subito un piano nazionale di adattamento al clima e spronare i Comuni ad approvare piani d’azione mirati per rendere i territori più resilienti agli eventi estremi”. Che saranno sempre più intensi e frequenti.

Finora l’arrivo di un uragano o una tromba d’aria in Italia era quasi fantascienza, invece adesso è accaduto e non sarà né la prima né l’ultima volta che gireranno video del genere su Youtube.

Le lacrime del presidente Sharma alla COP26. Credit: La Repubblica.

Credit imamgine di copertina: https://youtu.be/G_NayEYcW-8

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