Il lander Insight arrivato su Marte nel 2018 sta per raggiungere la fine delle operazioni a causa della polvere che lo ha ricoperto.

Si avvicina il giorno in cui il lander Mars InSight della NASA tacerà per sempre, ponendo fine alla sua missione alla scoperta dei segreti dell’interno del Pianeta Rosso. La produzione di energia del veicolo spaziale continua a diminuire mentre la polvere portata dal vento sui suoi pannelli solari si addensa ogni giorno di più. Il team ha adottato misure per continuare il più a lungo possibile con l’energia rimanente ma la fine dell’operatività dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.

Per questo motivo il team, anche se continua a spremere il massimo da InSight per continuare nella raccolta dei dati, ha iniziato alcune operazioni per la conclusione della missione.

L’importanza della conservazione dei dati

Una delle ultime immagini scattate da InSight dei suoi pannelli solari ricoperti di polvere. Credits: NASA/JPL-Caltech

Il più importante dei passaggi finali della missione InSight è archiviare i suoi dati e renderli accessibili ai ricercatori di tutto il mondo. I dati del lander hanno fornito dettagli sugli strati interni di Marte, sul suo nucleo liquido, sui resti sorprendentemente variabili sotto la superficie del suo campo magnetico per lo più estinto. Inoltre sono stati raccolti dati sul tempo atmosferico di quella regione di Marte e molta attività sismica.

Il sismometro di InSight , fornito dal Centre National d’Études Spatiales (CNES), ha rilevato più di 1.300 terremoti da quando il lander è atterrato nel novembre 2018, il più grande di magnitudo 5. Ha anche registrato terremoti causati da impatti di meteoroidi. Osservare come le onde sismiche di quei terremoti si modificano mentre attraversano il pianeta offre uno sguardo inestimabile all’interno di Marte, ma fornisce anche una migliore comprensione di come si formano tutti i mondi rocciosi, inclusa la Terra e la Luna.

Le letture del sismometro si uniranno all’unico altro insieme di dati sismici raccolti dalle missioni lunari Apollo, nel Planetary Data System della NASA. Andranno anche in un archivio internazionale gestito dalle Incorporated Research Institutions for Seismology, che ospita tutte le posizioni dei dati della rete sismica terrestre. I dati raccolti in questi cinque anni dovrebbero continuare a produrre scoperte per decenni.

La gestione dell’energia di InSight

InSight
Uno dei selfie di InSight. Credit: NASA/JPL-Caltech

All’inizio di quest’estate, il lander aveva così poca energia residua che la missione ha spento tutti gli altri strumenti scientifici di InSight per mantenere il sismometro in funzione. È stato persino disattivato il sistema di protezione dai guasti che altrimenti avrebbe spento automaticamente il sismometro nel caso avesse rilevato che la produzione di energia del lander fosse pericolosamente bassa.

È rimasta meno del 20% della capacità di generazione originale, perciò non è più nemmeno possibile far funzionare gli strumenti 24 ore su 24.

Di recente, dopo che una tempesta di polvere ha ulteriormente ricoperto di polvere i pannelli del lander, il team ha deciso di spegnere del tutto il sismometro per risparmiare energia. Ora che la tempesta è finita, il sismometro sta raccogliendo di nuovo dati, anche se la missione prevede che il lander abbia energia sufficiente solo per alcune settimane.

Fine della missione

La NASA dichiarerà conclusa la missione quando InSight perderà due sessioni di comunicazione consecutive con le sonde in orbita attorno a Marte, ovviamente solo se la causa della mancata comunicazione sarà il lander stesso. Dopodiché il Deep Space Network della NASA rimarrà comunque in ascolto per qualche tempo, giusto per evenienza.

Non ci saranno misure estreme per ristabilire il contatto con InSight. Anche se un evento di salvataggio della missione, ad esempio una forte raffica di vento che pulisce i pannelli, non è fuori questione, è considerato improbabile.

Nel frattempo, finché InSight rimarrà in contatto, il team continuerà a raccogliere dati sino all’ultimo istante.

Riferimenti: NASA/JPL

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