Il James Webb ha scattato diverse immagini della galassia a spirale barrata NGC 5068 svelando nuove regioni di formazione stellare.
L’amministratore della NASA Bill Nelson ha svelato un’altra immagine straordinaria del James Webb Space Telescope lo scorso venerdì durante un evento con gli studenti al Copernicus Science Center di Varsavia, in Polonia. Si tratta di una galassia a spirale barrata chiamata NGC 5069 che si trova a circa 20 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione della Vergine. Questa immagine delle regioni centrali e luminose di formazione stellare della galassia fa parte di una campagna per creare un tesoro astronomico, un deposito di osservazioni sulla formazione stellare nelle galassie vicine. Osservazioni molto preziose per gli scienziati per lo studio dell’evoluzione delle galassie e della cosmologia.
NGC 5068
Un delicato motivo di polvere e ammassi di stelle luminose attraversa questa immagine dal telescopio spaziale James Webb. I viticci luminosi di gas e stelle appartengono alla galassia NGC 5068, la cui barra centrale luminosa è visibile in alto a sinistra dell’immagine realizzata grazie alla composizione di due degli strumenti del James Webb.
Queste osservazioni sono particolarmente preziose per gli astronomi per due motivi. Il primo è perché la formazione stellare è alla base di così tanti campi dell’astronomia, dalla fisica del tenue plasma che si trova tra le stelle all’evoluzione di intere galassie. Osservando la formazione delle stelle nelle galassie vicine, gli astronomi sperano di dare il via a importanti progressi scientifici con alcuni dei primi dati disponibili del James Webb.
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La seconda ragione è che le osservazioni di Webb si basano su altri studi che utilizzano telescopi tra cui Hubble e diversi osservatori terrestri. Il James Webb ha raccolto immagini di 19 galassie vicine in formazione stellare che gli astronomi hanno poi potuto combinare con immagini di Hubble di 10.000 ammassi stellari, mappatura spettroscopica di 20.000 nebulose a emissione di formazione stellare dal Very Large Telescope (VLT) e osservazioni di 12.000 nubi molecolari scure e dense identificato dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA).
Queste osservazioni abbracciano una vasta porzione dello spettro elettromagnetico e offrono agli astronomi un’opportunità senza precedenti di mettere insieme i dettagli della formazione stellare.
Con la sua capacità di scrutare attraverso il gas e la polvere che avvolgono le stelle appena nate, James Webb è particolarmente adatto per esplorare i processi che regolano la formazione stellare. Stelle e sistemi planetari nascono tra nubi vorticose di gas e polvere che sono opache agli osservatori di luce visibile come Hubble o il VLT. L’acuta visione alle lunghezze d’onda infrarosse di due degli strumenti di Webb – MIRI (Mid-Infrared Instrument) e NIRCam (Near-Infrared Camera) – ha permesso agli astronomi di vedere attraverso le gigantesche nuvole di polvere in NGC 5068 e catturare i processi di formazione stellare nel loro svolgimento.
Riferimenti: NASA