Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla cosiddetta “guerra delle correnti”, competizione commerciale per l’allora mercato nascente dell’energia elettrica.
Il 18 ottobre 1931 moriva Thomas Alva Edison, l’inventore e imprenditore americano famoso per le sue grandi invenzioni. La sua carriera, però, non fu solo una serie di successi, ma anche e soprattutto di fallimenti, segnata peraltro da una feroce competizione con il rivale George Westinghouse, nell’ambito della cosiddetta “guerra delle correnti”. Viene chiamata così per descrivere lo “scontro” scientifico tra la corrente continua di Edison e la corrente alternata sostenuta da Westinghouse e Nikola Tesla.
Ma facciamo un passo indietro, al 6 agosto 1890, prigione di Auburn, New York. William Kemmler è il primo condannato a morte ad essere giustiziato con la sedia elettrica, uno strumento nuovo e mai utilizzato prima di allora. L’esecuzione fu un fallimento: una prima scarica da 1.000 volt non bastò e ci volle una seconda scossa da 2.000 volt che pose fine alla sua vita solo dopo otto terribili minuti di agonia. L’episodio gettò cattiva luce sulla corrente alternata, la tecnologia promossa da Westinghouse, che venne accusato del tragico esito. Ma dietro le quinte c’era Edison, che sperava di screditare il suo rivale sostenendo che la corrente alternata fosse troppo pericolosa.
L’inizio della guerra delle correnti
Alla base di questo scontro c’era la volontà di dominare il futuro dell’elettricità. Edison, celebre per aver commercializzato la lampadina a incandescenza nel 1880, aveva costruito una rete elettrica basata sulla corrente continua, che era sicura, ma inefficiente per la trasmissione su lunghe distanze. George Westinghouse, invece, vedeva un potenziale maggiore nella corrente alternata. C’era infatti la possibilità di trasformarla da bassa ad alta tensione per ridurre le perdite lungo i cavi.
Nel 1887, Edison contava già 121 centrali a corrente continua, ma Westinghouse lo incalzava con 68 centrali a corrente alternata, capace di coprire distanze maggiori a costi inferiori. Questo spinse Edison a lanciare una campagna diffamatoria contro la corrente alternata, arrivando a dimostrare pubblicamente la sua pericolosità attraverso l’esecuzione di animali.
L’intervento di Tesla
In questo scenario si inserisce Nikola Tesla, geniale inventore serbo, che arrivò negli Stati Uniti nel 1884. Inizialmente lavorò per Edison, ma i due si scontrarono sull’efficacia della corrente alternata. Tesla lasciò Edison e, dopo aver ottenuto fondi da alcuni investitori, riuscì a sviluppare il suo motore a corrente alternata. George Westinghouse, riconoscendo il potenziale della sua invenzione, lo supportò, portando la tecnologia a un livello superiore.
Tesla e Westinghouse vinsero di fatto la “guerra delle correnti” quando ottennero l’incarico di illuminare la Fiera di Chicago del 1893, dimostrando al mondo la superiorità della corrente alternata. Anche la stessa azienda di Edison, ormai estromesso dal consiglio di amministrazione, passò alla corrente alternata, contribuendo alla nascita della General Electric.
Un finale amaro
Nonostante il successo, Tesla, il vero vincitore morale della guerra delle correnti, rinunciò a diventare milionario, stracciando il contratto con Westinghouse quando quest’ultimo gli spiegò che per pagargli le royalties avrebbe dovuto chiudere la sua azienda. Tesla continuò a lavorare su nuove invenzioni, ma il suo percorso finì in disgrazia, divorato dai suoi problemi mentali e senza più risorse economiche.
Questa storica diatriba segnò l’inizio di una nuova era per “l’elettrificazione” del mondo, lasciando un segno indelebile nella storia dell’umanità, con un impatto significativo anche ai giorni nostri.
Per saperne di più:
- Leggi l’articolo “E luce fu: successi e fallimenti di Thomas Edison” su Focus.