Lo spazio e’ pieno di polveri, generate in primis da stelle in una fase molto avazata della loro evoluzione, e la cui presenza puo’ a volte avere effetti molto notevoli.

Una creazione artistica, ad opera della dodicenne polacca Matylda Soszynska, che si e’ aggiudicata il primo premio nell’ambito di una competizione artistico/scientifica per ragazzi durante la conferenza “GAPS 2021-unsolved problems in red Giants And suPergiantS”, tenutasi dal 14 al 18 Giugno scorso.

Quello che Matylda ha voluto raffigurare e’ l’efficiente produzione di polveri da parte di una stella molto vecchia ed evoluta, a seguito del raffreddamento del plasma espulso. Lo Spazio e’ infatti pienissimo di polveri, basti pensare alla coltre che ci impedisce la visione piena e diretta del nostro stesso centro galattico, o la ben nota striscia scura che atteaversa la Galassia Sombrero. Esse sono in primis generate da stelle di massa simile al nostro Sole, ma in uno stadio evolutivo molto piu’ avanzato e molto piu’ rosse, note come stelle AGB. Tali stelle sono caratterizzate in particolare da una perdita di massa molto rapida, che andra’ poi spesso a formare una spettacolare nebulosa planetaria con al centro cio’ che una volta era il nucleo della stella ormai spogliato di ogni strato piu’ esterno, ovvero una nana bianca.

Polveri stellari
Credits: Matylda Soszynska

Vi sono poi anche altre stelle, anch’esse molto vecchie ma di massa molto superiore, che sono delle vere e proprie “polveriere” galattiche. Basti pensare alla supergigante rossa Betelgeuse, il cui “grande indebolimento” dal novembre del 2019 al febbraio 2020 ha fatto registrare un calo di luminosità senza precedenti, di quasi 2 magnitudini nella banda V. Sembra infatti che una delle principali cause (un’altra potrebbe essere stata la formazione di macchie gigantesche, con un’estensione totale pari al 50% della superficie della stella) dietro quel sorprendente fenomeno sia stata proprio una grande espulsione di polvere appena formata lungo la linea di osservazione in direzione del nostro pianeta, che avrebbe cosi’ oscurato la supergigante (in modo probabilmente simile a quanto mostrato nell’immagine) provocandone l’apparente indebolimento.

Fonti:

Montargès, M., Cannon, E., Lagadec, E. et al. Nature 594, 365–368 (2021).

Dharmawardena et al.; The Astrophysical Journal Letters, 897:L9 (7pp), 2020 July 1

Nanni, Ambra; MNRAS 482, 4726–4732 (2019)

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