EnVision studierà Venere dal suo nucleo interno fino alla sua atmosfera esterna, fornendo importanti nuove informazioni sulla storia, l’attività geologica e il clima del pianeta.

L’ESA ha ufficialmente approvato la missione EnVision che stabilisce in Venere la prossima fermata per l’Agenzia Spaziale Europea. Dopo la selezione dell’appaltatore industriale europeo entro la fine dell’anno, inizieranno i lavori per finalizzare la progettazione e costruire il veicolo spaziale di EnVision che verrà lanciato su un razzo Ariane 6 nel 2031. Venere è il pianeta più vicino alla Terra – molto più di Marte – e molto simile al nostro pianeta natale per massa e dimensioni. A differenza della Terra, però, non è un luogo piacevole da visitare. Tra i corpi rocciosi del Sistema Solare, ha l’atmosfera più densa ed è completamente ricoperto da strati di spesse nubi costituite principalmente da acido solforico. La superficie di Venere ha una temperatura media di 464 °C, con una pressione atmosferica schiacciante 92 volte più grande di quella che sperimentiamo sulla superficie terrestre. Per questo la domanda che gli scienziati continuano a porsi è: come e quando il gemello della Terra è diventato così inospitale?

La scienza di EnVision

Video di dimostrazione dei principali strumenti scientifici di EnVision e della loro applicazione in orbita di Venere. Credit: European Space Agency / Paris Observatory / VR2Planets / Damia Bouic

Le misurazioni effettuate da EnVision aiuteranno a svelare i misteri chiave del nostro caldo e insopitale vicino di casa. EnVision potrà svelare come i vulcani, la tettonica a placche e gli impatti degli asteroidi hanno modellato la superficie venusiana e quanto geologicamente attivo è oggi il pianeta. La missione indagherà anche l’interno del pianeta, raccogliendo dati sulla struttura e sullo spessore del nucleo, del mantello e della crosta di Venere. Infine, studierà il tempo e il clima su Venere, compreso il modo in cui sono influenzati dall’attività geologica sulla terra.

Una particolarità di EnVision è l’approccio della missione allo studio dell’intero pianeta come sistema. Investigherà la superficie, l’interno e l’atmosfera di Venere con una precisione senza precedenti, permettendoci di capire come funzionano e interagiscono tra loro. Ad esempio, EnVision utilizzerà molteplici tecniche di misurazione per cercare tracce di vulcanismo attivo sulla superficie e nell’atmosfera.

Per consentire questa indagine, EnVision trasporterà una vasta gamma di strumenti scientifici. Sarà la prima missione a sondare direttamente sotto la superficie di Venere, utilizzando il suo ecoscandaglio radar sotterraneo. Un secondo strumento radar, VenSAR, mapperà la superficie con una risoluzione fino a 10 metri e determinerà proprietà come la struttura della superficie. Tre diversi spettrometri studieranno la composizione della superficie e dell’atmosfera. Un esperimento di radioscienza utilizzerà le onde radio per studiare la struttura interna del pianeta e le proprietà dell’atmosfera.

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Forte eredità e cooperazione

EnVision
Rappresentazione artistica della sonda EnVision sopra il pianeta Venere. Credit: ESA/VR2Planets/Damia Bouic

EnVision si unirà alla flotta scientifica dell’ESA di esploratori del Sistema Solare. Queste missioni affrontano due temi scientifici di alto livello della Cosmic Vision 2015-2025 dell’ESA: quali sono le condizioni per la formazione del pianeta e l’emergere della vita? E come funziona il Sistema Solare? EnVision sarà anche la seconda missione europea su Venere. Venus Express (2005-2014) dell’ESA si era concentrata sull’atmosfera del pianeta, ma ha anche fatto scoperte importanti che hanno indicato possibili punti caldi vulcanici sulla superficie del pianeta. Lo studio dell’atmosfera è continuato con la missione Akatsuki della JAXA, che sta ancora monitorando attivamente i movimenti atmosferici e il clima venusiano.  

Molto tempo fa, le missioni Mariner e Pioneer Venus della NASA (anni ’60 e ’70), le missioni Venera e Vega dell’Unione Sovietica (dagli anni ’60 agli anni ’80) e la missione di mappatura radar Magellano della NASA (1990-1994) dipingevano l’immagine di un mondo arido, con paesaggi modellati dai vulcani e dall’intensa attività geologica. Scoprirono vaste pianure segnate da colate laviche, delimitate da altopiani e montagne. Lo strumento VenSAR di EnVision, a cui si prevede il contributo della NASA, mapperà la superficie venusiana con una risoluzione molto più elevata rispetto a quella di Magellano, distinguendo caratteristiche superficiali più di dieci volte più piccole.  

Questa volta EnVision non sarà solo nel suo viaggio su Venere. Nella speranza di una fruttuosa collaborazione, la NASA ha anche selezionato due nuove missioni su Venere come parte del suo programma Discovery: DAVINCI (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gas, Chemistry, and Imaging) e VERITAS (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spettroscopia). Insieme, EnVision, DAVINCI e VERITAS forniranno lo studio più completo di Venere mai realizzato.

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Fonte: ESA