Gli astronomi hanno trovato un’interessante coppia di esopianeti giganti gassosi attorno a una stella gemella del nostro Sole.

Quando si tratta di trovare la vita su altri pianeti, oltre ad un pianeta adeguato a ospitare la vita, potrebbe essere utile avere le giuste tipologie di esopianeti nelle vicinanze. Di recente sono stati trovati una coppia di esopianeti giganti gassosi, come Giove e Nettuno in orbita attorno a una stella simile al nostro Sole talmente simile da poter essere definita il suo gemello e potrebbe insegnarci qualcosa sui sistemi solari come il nostro.

Questa scoperta, presentata agli Avvisi mensili della Royal Astronomical Society ci sta aiutando a comprendere la varietà di sistemi che possono orbitare attorno a stelle simili al Sole, nella speranza di trovare finalmente una seconda Terra.

L’importanza della struttura di un sistema

Giove e Saturno
Giove e Saturno. credit: NASA

Situata a soli 175 anni luce di distanza, la stella HIP 104045 sembra avere almeno due grandi mondi che le sfrecciano intorno: uno circa la metà della massa di Giove su un’orbita di 6,3 anni e l’altro circa 2,5 volte la massa di Nettuno che completa l’orbita in 314 giorni.

Essendo l’unico posto nell’Universo noto per sviluppare una biosfera, la Terra è il nostro unico modello per le condizioni necessarie per la vita. Ma la Terra non esiste isolata; ha un intero sistema planetario attorno a sé, con altri sette pianeti, innumerevoli asteroidi e pianeti nani, e la nostra stella, il Sole. Studi recenti hanno suggerito che anche l’architettura di un sistema planetario possa giocare un ruolo importante nell’abitabilità di un pianeta nella situazione della Terra.

La presenza di asteroidi e comete che possono fornire determinati ingredienti a un pianeta è importante, ma nel nostro caso anche Giove svolge un ruolo significativo: protegge il Sistema Solare interno dal costante bombardamento di piccole rocce, guidando sia la fascia degli asteroidi che gli asteroidi che condividono la sua orbita.

Ma la sua immensa gravità può anche sconvolgere le orbite di quei corpi più piccoli, scagliandoli verso il Sistema Solare interno. Per questo, all’inizio della storia del Sistema Solare, Giove è stato probabilmente determinante nell’aiutare quelle rocce a raggiungere la Terra.

La presenza di Gioviani e Nettuniani

Rappresentazione artistica del pianeta OGLE-TR-L9b
Credit: ESO/H. Zodet

Gli esopianeti analoghi di Giove si formano preferenzialmente attorno a stelle con metallicità vicine a quella del Sole e, sorprendentemente, pianeti di piccola massa potenzialmente abitabili potrebbero essere comuni attorno a stelle che ospitano gioviani freddi.

Dal 2014, gli astronomi stanno utilizzando il sistema HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), situato presso il telescopio da 3,6 metri dell’Osservatorio europeo meridionale di La Silla nel deserto cileno di Atacama, per cercare pianeti attorno a stelle simili al Sole.

Sulla carta, HIP 104045 ha una corrispondenza quasi perfetta dato che il suo contenuto di metalli è molto simile a quello del Sole. Ha circa 4,5 miliardi di anni mentre il Sole ne ha 4,57 e inoltre HIP 104045 è solo 1,03 volte la massa del Sole, 1,05 volte il raggio e ha 1,11 volte la sua luminosità.

Il primo esopianeta gioviano individuato possiede 0,498 volte la massa di Giove con un’orbita tra 3 e 7 UA dalla stella, questo gli conferisce un ruolo dinamico molto simile a quello di Giove nel nostro Sistema Solare.

Il secondo pianeta extrasolare è un super-nettuniano, dove il nostro Nettuno è di 17 masse terrestri, mentre questo nuovo esopianeta pesa circa 43 volte la massa della Terra. Poiché il limite superiore per i mondi rocciosi è di circa 10 masse terrestri è improbabile che il pianeta sia un mondo terrestre come il nostro, è invece probabile sia di natura gassosa.

Però si colloca in quella che è conosciuta come la zona abitabile ottimistica. La zona abitabile è l’intervallo di distanza dalla stella ospite che si trova all’interno di un intervallo di temperatura per l’acqua liquida. La zona abitabile ottimistica è un intervallo di distanza più ampio in cui sono ancora possibili temperature abitabili in condizioni particolari.

Il pianeta purtroppo non passa tra noi e la sua stella quindi al momento non abbiamo modo di analizzare la sua atmosfera per le firme biologiche. Forse potrebbe esserci un piccolo mondo roccioso in orbita attorno a HIP 104045 che potrebbe risultare abitabile, la scoperta di un analogo di Giove potrebbe suggerire che un mondo simile alla Terra si nasconda nelle vicinanze. Tuttavia quel super-nettuniano in orbita relativamente vicino alla stella lascia parecchi dubbi.
La presenza del super-nettuniano, afferma il team, è infatti solo un motivo in più per pensare che il nostro Sistema Solare sia davvero atipico, con sistemi simili al nostro che si verificano nell’1% circa delle stelle simili al Sole sinora osservate. La caccia continua.

Riferimenti: Science Alert

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