Nuove tipologie di analisi hanno permesso agli scienziati di rilevare le ultime basi mancanti di DNA e RNA da campioni di asteroidi.

Utilizzando nuove analisi, gli scienziati hanno appena trovato le ultime due delle cinque basi di DNA e RNA che dovevano ancora essere scoperte in campioni di meteoriti.  Sebbene sia improbabile che il DNA possa essersi formato in un meteorite, questa scoperta dimostra che le componenti genetiche di base sono disponibili nello spazio e potrebbero aver contribuito allo sviluppo delle molecole sulla Terra primordiale.

La scoperta, da parte di un team internazionale di ricercatori NASA, ha fornito ulteriori prove del fatto che le reazioni chimiche negli asteroidi possono creare alcuni degli ingredienti della vita, che potrebbero essere stati trasportati sull’antica Terra dagli impatti di meteoriti o dalla caduta di polveri.

Rappresentazione artistica di meteoroidi che trasportano basi azotate sulla Terra primordiale. Le basi azotate sono rappresentate da diagrammi strutturali con atomi di idrogeno come sfere bianche, carbonio come nero, azoto come blu e ossigeno come rosso. Credits: NASA Goddard/CI Lab/Dan Gallagher

I pezzi mancanti del puzzle

Tutto il DNA e l’RNA, che contiene le istruzioni per costruire e far funzionare ogni essere vivente sulla Terra, contiene cinque componenti informative, chiamate basi azotate. Finora, gli scienziati che perlustravano campioni extraterrestri ne avevano trovate solo tre di queste cinque. Tuttavia, una recente analisi di un team di scienziati guidato dal Professore Associato Yasuhiro Oba dell’Università di Hokkaido, Hokkaido, in Giappone, ha identificato le ultime due basi azotate che sono sfuggite agli scienziati.

Le nucleobasi appartengono a classi di molecole organiche chiamate purine e pirimidine, che hanno un’ampia varietà. Tuttavia, rimane un mistero il motivo per cui finora non ne sono state scoperte di più tipologie nei meteoriti.

Ci chiediamo perché le purine e le pirimidine abbiano maggiore presenza in quanto non mostrano diversità strutturale nei meteoriti carboniosi a differenza di altre classi di composti organici come aminoacidi e idrocarburi” ha affermato Oba, autore principale di un articolo sulla ricerca pubblicata il 26 aprile su Nature Comunication.

Poiché le purine e le pirimidine possono essere sintetizzate in ambienti extraterrestri, come è stato dimostrato dallo studio, ci si aspetterebbe di trovare un’ampia diversità di queste molecole organiche nei meteoriti.

Abbiamo la prova che il set completo di basi azotate utilizzate oggi nella vita terrestre avrebbe potuto essere disponibile sulla Terra quando la vita primordiale ha mosso i primi passi” ha affermato Danny Glavin, coautore del documento presso il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland.

Questa coppia di nucleobasi (citosina e timina) scoperta di recente, era sfuggita in precedenti analisi, probabilmente a causa della loro struttura più delicata, che potrebbe essersi degradata quando gli scienziati hanno precedentemente estratto i campioni.

Asteroidi
Asteroidi. Credit: NASA

Nei primi esperimenti, gli scienziati avevano creato una specie di “tisana“, mettendo grani di meteorite in un bagno caldo per far sì che le molecole sul campione fossero estratte nella soluzione e quindi hanno analizzato la composizione molecolare di questo brodo extraterrestre.

A causa della delicatezza di queste due basi azotate, il team inizialmente era scettico sul fatto di riuscire a trovare nei campioni. Ma due fattori potrebbero aver contribuito alla nuova scoperta: in primo luogo, il team ha utilizzato acqua fredda per estrarre i composti invece dell’acido formico caldo, che è molto reattivo e potrebbe aver distrutto queste fragili molecole in campioni precedenti. In secondo luogo, sono state impiegate analisi più sensibili in grado di rilevare quantità minori di queste molecole.

La possibile origine della vita sulla Terra

La scoperta non fornisce una conferma sul fatto che la vita sulla Terra abbia ricevuto un aiuto dallo spazio o sia nata esclusivamente nella zuppa prebiotica dei primordi del pianeta. Ma completare l’insieme delle basi azotate che compongono la vita oggi, oltre ad altre molecole trovate nel campione, offre agli scienziati, che stanno cercando di capire l’inizio della vita, più composti con cui svolgere esperimenti in laboratorio

Stiamo aggiungendo sempre più pezzi; adesso abbiamo scoperto che i meteoriti possono avere zuccheri e basi. È emozionante vedere progressi nella realizzazione delle molecole fondamentali della biologia dallo spazio.”

Questa analisi non solo si è aggiunta agli ingredienti per coloro che stanno creando modello che spieghino l’inizio della vita sulla Terra, ma ha fornito anche una tecnica più efficace per estrarre informazioni dagli asteroidi in futuro, in particolar modo dai campioni di Bennu che si stanno dirigendo verso Terra e arriveranno il prossimo anno grazie alla missione OSIRIS-REx della NASA. 

Riferimenti: NASA Goddard Space Flight Center