Inaugurata nel 2008, è una gigantesca cassaforte scavata sotto ai ghiacci della Norvegia. L’obiettivo è preservare tutte le specie vegetali del pianeta.

Della cittadina di Longyearbyen pochi avranno sentito parlare. Si trova nell’isola norvegese di Spitsbergen, che fa parte dell’arcipelago delle Isole Svalbard, a 1200 km da Polo Nord. Qui, il 26 febbraio del 2008 venne inaugurato il cosiddetto Svalbard Global Seed Vault (o più comunemente Banca mondiale dei semi), un’enorme cassaforte sotterranea che contiene tutte le specie vegetali del pianeta. L’obiettivo è di preservarle nel caso scompaiano a causa dei cambiamenti climatici, di una futura guerra nucleare o un qualsiasi altro tipo di catastrofe.

La Banca mondiale dei semi delle Isole Svalbard. Credit: CC BY 2.0
https://www.flickr.com/photos/froderamone/23273281972/

Cosa contiene la Banca mondiale dei semi delle Isole Svalbard

L’opera iniziò nel giugno 2006, alla presenza dei capi di governo di Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Islanda. Fin dal 1984, però, i Paesi nordici stavano cercando un modo per salvaguardare il germoplasma delle pianete nordiche, sempre più messe a dura prova dal riscaldamento globale.

Finanziata interamente dal governo norvegese, è gestita attraverso un accordo fatto proprio dall’esecutivo scandinavo con il Nordic Genetic Resource Center, nato dallo sforzo cooperativo delle nazioni del Nord Europa. I primi semi iniziarono ad arrivare in questa struttura dal 2008. Nel corso degli anni, il Nordic Gene Bank ha depositato più di 10mila campioni diversi di semi, che da soli rappresentano più di 2000 varietà vegetali e oltre 300 specie.

Il 26 febbraio dello stesso anno la Norvegia ha deciso di destinare lo 0,1% del proprio Pil all’acquisto di sementi commerciali per aiutare anche i propri agricoltori. L’Italia, dal canto suo, è un contributore importante del Global Crop Diversity Trust della FAO.

Come è fatta la Banca mondiale dei semi delle Svalbard

Costruita 120 metri dentro i ghiacci e la roccia arenaria dell’isola Spitsbergen, la banca è dotata di difese anti-bombardamento e sarebbe in grado di resistere ad un’eventuale guerra nucleare o ad altre calamità umane o naturali. La struttura è composta da tre grandi sale di 27 metri di lunghezza e 6 di altezza. Le porte sono in acciaio e l’intero edificio è in calcestruzzo proprio per resistere a qualunque attacco.

Uno dei principali obiettivi di questo centro è proteggere e preservare le 21 colture più importanti della Terra, quali riso, mais, frumento, patate, mele, manioca, taro e noce di cocco, garantendo così la diversità genetica anche in futuro. I semi contenuti al suo interno vengono confezionati in pacchetti di quattro strati e sigillati in modo da escludere l’umidità.

Gli scienziati sostengono che sul nostro pianeta esistano oltre un milione e mezzo di tipi differenti di semi vegetali. Il costo totale dell’iniziativa ammonta a 30 milioni di euro, di cui però 25 sono di Bill e Melinda Gates. Altri finanziatori sono la Rockefeller, la Monsanto, il gruppo Syngenta, la DuPont/Pioneer Hi-Bred, il Gruppo consultivo per la ricerca agricola internazionale e, ovviamente, il governo della Norvegia.

Come vengono catalogati i semi nelle Isole Svalbard. Credit: Dag Terje Filip Endresen

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