Lo Space Shuttle Challenger fu il secondo shuttle della NASA a raggiungere lo spazio. Il 28 gennaio del 1986, però, esplose in volo uccidendo tutti e 7 i membri dell’equipaggio.

Poco dopo il suo decimo lancio, il 28 gennaio 1986, lo Space Shuttle Challenger esplose 73 secondi dopo il decollo, uccidendo tutti e sette i membri dell’equipaggio e cambiando per sempre la storia della NASA. Challenger è stata la seconda navetta a raggiungere lo spazio, nell’aprile del 1983. Completò con successo 9 missioni in quasi 3 anni di servizio. In totale, il veicolo trascorse 62 giorni, 7 ore, 56 minuti e 22 secondi nello spazio, come riportato dalla CBS.

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Lo Space Shuttle Challenger, fotografato nel 1984. Credit: NASA

Una tragica ricorrenza

Tra l’altro il Challenger ha ospitato la prima passeggiata spaziale dell’omonimo programma il 7 aprile del 1983 e ha trasportato la prima donna americana e i primi astronauti di colore nello spazio. In origine la NASA voleva che il Challenger fosse un veicolo di prova. Secondo una dichiarazione della NASA, all’epoca i modelli computerizzati non erano abbastanza precisi per calcolare le sollecitazioni a cui veniva sottoposto lo shuttle durante le varie fasi di volo.

Il Challenger avrebbe dovuto volare il 20 gennaio 1983 per rilasciare un satellite in orbita, ma diversi malfunzionamenti tecnici ne impedirono il lancio. Venne scoperta una perdita di idrogeno e in seguito non mancarono i ritardi dovuti ad altri problemi ai motori. Venne poi lanciato con successo il 4 aprile 1983 e anche negli anni successivi le cose parvero andare per il verso giusto.

La mattina del 28 gennaio 1986 era particolarmente fredda, le temperature scesero sotto zero e gli ingegneri della NASA erano molto preoccupati per l’integrità dei sigilli sui propulsori del razzo, a temperature così basse. Sotto gli occhi di mezzo mondo, il razzo esplose 73 secondi dopo il lancio, uccidendo anche Christa McAuliffe, prima insegnante ad andare nello spazio. Negli anni successivi la NASA accantonò i viaggi spaziali per i civili e vennero migliorate sicurezza e specifiche tecniche dei razzi.

Riferimenti: Space.com

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