La NASA prevede di “seppellirla” nel 2031 in un punto remoto dell’oceano chiamato Punto Nemo, prima di passare il testimone alle nuove stazioni spaziali commerciali.

La Stazione Spaziale Internazionale è un laboratorio unico nel suo genere. Negli ultimi vent’anni, infatti, ci ha aiutato tantissimo nel progresso scientifico e tecnologico, sia per le persone che sono sulla Terra, sia per gli astronauti in orbita. L’amministrazione Biden-Harris ha di recente deciso di estendere le operazioni della Iss almeno fino al 2030. Ma cosa accadrà quando la Stazione Spaziale più famosa al mondo andrà in pensione? Ve lo diciamo subito.

La Stazione Spaziale Internazionale. Credit: NASA

Il destino della Stazione Spaziale Internazionale

Questo sarà il terzo e ultimo decennio in orbita, per la Stazione Spaziale Internazionale. Gli scienziati si aspettano ancora molto dalla Iss, soprattutto in termini di esperimenti scientifici sulla microgravità. In un recente rapporto che la NASA ha consegnato al Congresso americano, l’agenzia ha descritto nel dettaglio come avverrà la transizione fra la Stazione Spaziale Internazionale e le future stazioni commerciali che andranno in orbita.

La NASA prevede di immergere, dopo il rientro atmosferico, letteralmente le vestigia della stazione (quel che resterà post passaggio nell’atmosfera) in una parte remota dell’Oceano Pacifico, la più remota della Terra, in realtà. Gli scienziati lo chiamano Punto Nemo e ve ne abbiamo parlato più specificatamente qui. Insomma, la Iss “verrà sepolta” dopo aver fatto ritorno sulla Terra. Ha ospitato ininterrottamente equipaggi di astronauti internazionali, da quando è stata mandata nello spazio nel 2000.

Poi toccherà al settore privato, coadiuvato dalla NASA, sviluppare e gestire stazioni commerciali nella bassa orbita terrestre. Solo a dicembre la NASA ha assegnato un budget di 415,6 milioni di dollari a tre grandi aziende commerciali come Blue Origin (con a capo il fondatore di Amazon, Jeff Bezos), Nanoracks e Northrop Grumman. L’obiettivo è iniziare a lavorare sulle future stazioni spaziali commerciali che popoleranno la bassa orbita terrestre nei prossimi decenni.

Riferimenti: