Io è senza dubbio una delle lune più affascinanti del sistema gioviano. Scopriamo questo mondo caratterizzato da un vulcanismo estremo

La luna Io di Giove è il mondo vulcanicamente più attivo nel sistema solare: possiede centinaia di vulcani con fontane di lava alte decine di chilometri. Come dimensioni, è leggermente più grande della Luna: infatti ha un raggio di 1.821,6 chilometri (quello del satellite terrestre è invece di 1.737 km). Fu scoperto l’8 gennaio 1610 da Galileo Galilei insieme alle tre altre lune quali Callisto, Europa e Ganimede. Questo portò alla comprensione che i pianeti nel nostro sistema solare orbitano attorno al Sole, confutando dunque la teoria geocentrica.

Pennacchi ripresi dalla Sonda Galileo. Credit: NASA

Forze di marea generano l’attività vulcanica

La notevole attività di Io è il risultato di un “tira e molla” tra la potente gravità di Giove e le lune Europa e Ganimede. Le forze di marea generano un’enorme quantità di calore all’interno di Io, mantenendo gran parte della sua crosta sotterranea in forma liquida che cerca in ogni modo una “via di fuga” verso la superficie per combattere la pressione. Pertanto, la superficie di Io si rigenera in maniera costante riempiendo eventuali crateri di impatto con laghi di lava fusa e formando nuove pianure alluvionali lisce di roccia liquida. La composizione di questo materiale non è ancora del tutto chiara: le teorie suggeriscono zolfo fuso e i suoi composti (che spiegherebbero la variegata colorazione) o roccia di silicato (in accordo con le temperature). L’anidride solforosa è il componente principale della sottile atmosfera su Io mentre analisi suggeriscono che Io possegga un nucleo ferroso.

L’attività vulcanica sulla superficie di Io

Io influenza la magnetosfera di Giove

Io gioca un ruolo importante nel modellare il campo magnetico di Giove: praticamente funziona come un generatore elettrico che sviluppa una corrente elettrica di 3 milioni di ampere. Questa corrente segue il percorso di resistenza minore lungo le linee del campo magnetico di Giove fino alla superficie del pianeta, creando fulmini nell’atmosfera superiore di Giove. La magnetosfera di Giove investe i gas e le polveri della sottile atmosfera di Io ad una velocità di una tonnellata al secondo. Alcuni degli ioni vengono trascinati nell’atmosfera di Giove lungo le linee del campo magnetico e creano aurore nell’atmosfera superiore del pianeta. Gli ioni, che riescono a sfuggire, ampliano la magnetosfera di Giove più del doppio delle dimensioni che ci aspetteremmo senza la presenza di Io.

Io nella mitologia

Nella mitologia, Io era una donna mortale trasformata in una mucca durante una disputa coniugale tra Zeus (Giove nella mitologia romana) e sua moglie Giunone. L’abilità della donna era quella di saper scrutare tra le nuvole e scoprire così gli errori del marito. La missione Juno della NASA è stata chiamata così in onore proprio di Giunone.

Riferimenti:

Per approfondire:

Passione Astronomia consiglia...
Lo store astronomico clicca qui