Ecco la grande guida all’osservazione del cielo di Gennaio. Visibilità di costellazioni, di pianeti e di tutti gli eventi celesti

Lasciato alle spalle il solstizio di inverno nel mese di Dicembre che quest’anno ha coinciso con la congiunzione stretta tra i pianeti Saturno e Giove nel mese di Gennaio il Sole anticipa la levata mediamente di 32 secondi ogni giorno che complessivamente farà sì che alla fine del mese sorgerà 16 minuti prima così come il tramonto avverrà con circa di 1 minuto e 14 secondi di ritardo arrivando a fine mese a tramontare con un ritardo di circa 36 minuti. Ecco la guida al cielo di Gennaio 2022. Partiamo dal Sole che ora transita nella costellazione del Sagittario.

Posizione del Sole il 15 di Gennaio ore 12:00. Credit: Heaven’s Above

Ora diamo uno sguardo generale al panorama celeste in questo mese

Il cielo di Gennaio in data 15, ore 00:00. Credit: Stellarium

A Est troviamo oramai ben visibile il Leone mentre a Nordest si possono notare la Chioma di Berenice e i Cani da Caccia e l’Orsa Maggiore mentre nelle ore centrali della serata si potrà già vedere la costellazione del Boote con la splendente Arturo (α Boo). A Nord troviamo il Drago e l’Orsa Minore mentre Nordovest si possono scorgere con facilità il Cefeo e Cassiopea. A Ovest e ben visibile ancora il Perseo mentre tramontano definitivamente Andromeda, l’Ariete e la Balena mentre a Sudovest sono ben presenti Orione, il Toro e l’Auriga. A sud invece troviamo il Cane Maggiore con la luminosissima Sirio e i Gemelli mentre a sud est possiamo vedere molto bene il Cancro e l’Idra. Quest’ultima sebbene non sia ricca di stelle brillanti lo è invece di stelle doppie\triple facilmente individuabili già con strumenti piccoli\medi. Sempre ben visibile in questo periodo e il “triangolo invernale” formato prospetticamente dalla stella Procione (Cane Minore), Betelgeuse (Orione) e Sirio (Cane Maggiore).

Triangolo invernale. Credit: Stellarium

Segnaliamo inoltre M44 o Ammasso del Presepe, un ammasso aperto costituito da stelle molto brillanti individuabile nella costellazione del Cancro, la visione e consigliata con strumenti a corta focale (600mm) per avere una visione completa del ammasso.

M44 o Ammasso del presepe. Credit: Bob Franke
Posizione di M44. Credit: Stellarium

Per i più arditi e con strumenti di generose dimensioni e sotto un cielo molto buoi invece segnaliamo una nebulosa a emissione conosciuta con la sigla Sh2-252 o meglio associata come NGC 2174 (Nebulosa Testa di Scimmia). Situata entro i confini della costellazione di Orione e distante circa 6500 anni luce, all’interno della nebulosa è noto un gran numero di stelle giovani e anche un ammasso di stelle dall’età di appena 2-3 milioni di anni profondamente immerso in una nube molecolare molto densa, la cui massa si aggira fra 7000 e 9000 masse solari.

NGC 2174, Nebulosa Testa di Scimmia. Credit: Palomar Observatory/STS
Posizione di NGC 2174. Credit: Stellarium

Per chi voglia approcciarsi all’osservazione del cielo, consigliamo il libro di Daniele Gasparri, “Primo incontro con il cielo stellato“. Ecco il link.

Visibilità dei pianeti

Immagine Apple Watch

Con l’arrivo dell’inverno la nostra Terra è entrata in una fase dell’orbita non particolarmente favorevole per l’osservazione dei pianeti esterni, come si può vedere dalle immagini sopra. Resta ancora relativamente ben posizionato solamente Urano. Ricordiamo che il momento migliore per l’osservazione dei pianeti interni (Mercurio e Venere) coincide con la loro distanza (elongazione) massima dal Sole per ovvi motivi, mentre per i pianeti esterni il momento migliore è l’opposizione, ovvero quando si trovano allineati a Sole e Terra e dalla parte opposta di quest’ultima rispetto al Sole. In questa posizione infatti la distanza dalla terra è minima, l’illuminazione è massima e il pianeta rimane sopra l’orizzonte per tutta la notte.

Marte (mag.: +1.5, dimensione apparente: 4.1”) sarà visibile poco prima dell’alba in direzione sud-est, sorgendo un paio d’ora prima del Sole. La sua dimensione angolare e distanza dal sole tornano finalmente a crescere, fino alla prossima opposizione prevista l’8 Dicembre, quando – per confronto – la dimensione apparente raggiungerà i 17”. Per chi volesse fotografarlo, occorre quindi avere pazienza per un po’.

Marte all’alba a metà mese. Immagine: Sky Safari app, iOS
Marte
Marte. Credit: Massimiliano Veschini
https://www.astrobin.com/users/Viper/

Giove (Mag.: -2.1, dimensione apparente: 34.4”) sorgerà a Est intorno alle 10:00, raggiungendo l’elevazione massima (circa 30°) sull’orizzonte intorno alle 15:00 e tramontando dopo le 20:00. In allontanamento rispetto all’opposizione del 19 Agosto scorso, offrirà ancora forse qualche opportunità di osservazione e di ripresa in gennaio di sera anche se – purtroppo – l’elevazione dalle nostre latitudini sarà limitata. Il 5 ed il 6 gennaio Giove si troverà vicino ad una sottile fakce di luna crescente. Chi volesse osservarlo o fotografarlo al telescopio identificherà abbastanza facilmente anche quattro delle sue settantanove lune: Europa, Io, Ganimede e Callisto, scoperte da Galileo nel 1610.

Giove e Saturno al tramonto a metà mese. Credit: Sky Safari app, iOS
Giove
Giove con alcuni dei suoi satelliti. Credit: Francesco Cuccio
https://www.instagram.com/francesco_cuccio_astronomy/

Saturno (Mag.: +0.7, dimensione apparente: 15.4”) – si troverà sempre piuttosto vicino a Giove, precedendolo: sorgerà a Est intorno alle 9:00, raggiungerà elevazione massima intorno alle 13:30 per poi tramontare intorno alle 18:30. Saturno è in allontanamento dell’opposizione avvenuta il 2 Agosto scorso. Gli appassionati di astrofotografia o osservazione visuale al telescopio noteranno una marcata differenza nell’inclinazione con cui di presenta il pianeta – evidente guardando gli anelli – anche solo rispetto all’anno scorso. Saturno infatti presenta delle stagioni, evidenti dalla differente angolazione con cui vengono osservati gli anelli. Nel 2021 è tornato a essere visibile il polo sud del pianeta, occultato dagli anelli stessi fin dal 2015. Quest’anno sarà visibile una porzione ancora maggiore.

Saturno
Dopo svariati anni simili, torna visibile il polo sud di Saturno. Credit: Francesco Cuccio https://www.instagram.com/francesco_cuccio_astronomy/
Saturno
Saturno con alcuni dei suoi satelliti. Credit: Francesco Cuccio
https://www.instagram.com/francesco_cuccio_astronomy/

Urano (Mag.: +5.7, dimensione apparente: 3.6”) sarà ancora decentemente piazzato per l’osservazione: l’opposizione infatti è avvenuta il 5 novembre scorso. Sorgerà dopo le 12:00, raggiungerà elevazione massima (60° circa) dopo le 19:00 per tramontare intorno dopo le 2:00 del mattino, offrendo ancora opportunità per l’osservazione di sera. Ricordiamo – in ogni caso – che non è comunque visibile a occhio nudo ed è quindi necessario un telescopio adeguato.

Urano al transito a metà mese. Immagine: Sky Safari app, iOS
Urano
Urano. Credit: Massimiliano Veschini
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Nettuno (Mag.: +7.9, dimensione apparente: 2.2”) sorgerà intorno alle 10:30 raggiungendo l’elevazione massima (circa 40°) sull’orizzonte intorno alle 16:00, per poi tramontare intorno alle 22:00. In allontanamento dall’opposizione del 14 settembre scorso, la sua visibilità deteriorerà rapidamente col progredire del mese. Anche Nettuno – in ogni caso – non è visibile a occhio nudo.

Nettuno al tramonto a metà mese. Credit: Sky Safari app, iOS
Nettuno
Nettuno e Tritone. Credit: Massimiliano Veschini
https://www.astrobin.com/users/Viper/

Mercurio (Mag.: -0.6, dimensione apparente 6.7”) – a causa della sua vicinanza al sole – è sempre di difficile (e pericolosa) osservazione. Il 6 di Gennaio Mercurio raggiungerà la massima elongazione est, agevolando l’osservazione subito dopo il tramonto.

Mercurio al tramonto il 6 gennaio. Credit: Sky Safari app, iOS
Mercurio
Mercurio. Credit: Massimiliano Veschini
https://www.astrobin.com/users/Viper/

Venere (Mag.: -4.0, dimensione apparente: 1.0’) si troverà in congiunzione solare inferiore il 9 di gennaio, momento in cui passerà da astro della sera a astro della mattina. Il momento migliore per l’osservazione sarà quindi prima dell’alba verso la fine del mese.

Venere in congiunzione solare inferiore. Credit: Sky Safari app, iOS
Venere
Venere. Credit: Massimiliano Veschini
https://www.astrobin.com/users/Viper/

Visibilità della Via Lattea

Gennaio permette comunque di osservare e fotografare la Via Lattea, seppur in maniera meno interessante rispetto all’estate. In questo mese infatti siamo in piena configurazione invernale. Il nucleo non è quindi visibile sopra l’orizzonte, ma durante la nottata sarà possibile osservare comunque una porzione di galassia ricca di oggetti interessanti. La Via Lattea sarà visibile già dopo il crepuscolo in direzione Ovest, e apparirà in cielo da subito con inclinazione praticamente verticale. Nel corso della notte si sposterà nettamente verso Nord Ovest e poi Nord, e contemporaneamente continuerà a tramontare.

Via Lattea
La Via Lattea. Credit: Stefano Maraggi 
https://www.instagram.com/stefano_maraggi_photography/

In base a queste caratteristiche è consigliata una composizione verticale e ritrarre l’intero arco galattico (visibile) è molto complicato, quindi sconsigliato. Per una buona osservazione sappiamo bene quanto sia importante avere il cielo sgombro dalla Luna, e si consiglia o inizio mese o dopo 21 gennaio, giorni in cui il nostro satellite sorgerà a notte già inoltrata, regalandoci una finestra di qualche ora. Le notti migliori sono come sempre quelle di Luna nuova, a partire dal 2 Gennaio o del 25 Gennaio.

Osservazione della Luna ed eventi celesti

La Luna nuova cadrà il 2 Gennaio. Il primo quarto ci sarà il 9 mentre avremo la Luna piena ci sarà il 17 Gennaio: infine l’ultimo quarto cadrà il 25 Gennaio. La Luna è ben osservabile già con un binocolo abbastanza economico e noi vi consigliamo questo: Celestron Up Close G2 10X50 Binocolo.

La Luna
La Luna piena. Credit: Francesco Cuccio
https://www.instagram.com/francesco_cuccio_astronomy/

Dal 3 al 6 Gennaio la Luna sarà protagonista a sud – ovest andando a creare dei veri e propri quadretti con Venere, Mercurio, Giove e Saturno (seguiranno guide). Buone osservazioni e cieli sereni.

Articolo redatto daFrancesco CuccioGiuseppe MarozzaPasquale D’AnnaStefano Maraggi

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