Tante sono le domande riguardo la Luna, a questa in particolare mi sono ritrovato a rispondere molte volte.

In alcuni casi nasce in buona fede, spinta dalla curiosità del capire il perche’ l’esplorazione umana del nostro satellite sia stata messa in pausa, in altri invece (e purtroppo) come sintomo di malsane pulsioni complottistiche. In ogni caso, il punto focale e` il capire come funziona la ricerca moderna, in particolare come viene finanziata.

Il programma Apollo

Il programma Apollo, che ha portato l’uomo sulla Luna a cavallo dei decenni ’60 e ’70 del secolo scorso, non e` stato l’unico grande investimento nel campo dell’esplorazione spaziale. Questo vuol dire che non e` stato l’unico progetto ad aver avuto bisogno di ingenti investimenti e risorse. L’intero programma e` costato 28 miliardi di dollari dell’epoca. Tenendo conto dell’inflazione, si parla di una cifra che dovrebbe stare tra i 150 e i 250 miliardi di euro attuali, che è grossomodo quanto costano una decina di manovre finanziarie di un paese come l’Italia. Si concluse all’inizio degli anni ’70, e ad esso seguirono molti altri progetti, tra i quali due dal costo analogo o addirittura superiore: il programma “Space Shuttle” e la “Stazione Spaziale Internazionale”.

La Terra vista dall’equipaggio della missione Apollo 8. Credits: NASA

Il programma “Space Shuttle”

Il programma “Space Shuttle” era gia` in fase di progettazione quando il programma Apollo si stava ancora svolgendo. Inizio` il 12 Aprile 1981 con il lancio del “Columbia”, e termino` il 21 Luglio 2011, con l’atterraggio dell’ “Atlantis”. Tra i numerosi grandi risultati del programma, il cui elenco completo esula daglli intenti centrali di questo post, vi sono la messa a punto e l’operativita` a bordo dei suoi orbiters dello “Spacelab”, un laboratorio riutilizzabile che conteneva i mezzi necessari per effettuare esperimenti in microgravita`, la costruzione della “Stazione Spaziale Internazionale” e la messa in orbita e la manutenzione negli anni di numerosi satelliti e telescopi spaziali, come il Telescopio Spaziale Hubble, i cui risultati dal grandissimo valore scientifico sono noti a tutti. Tutto questo porto` a un costo complessivo di circa 200 miliardi di dollari, potenzialmente addirittura superiore a quello del programma “Apollo”.

Il lancio dell’orbiter “Columbia” nel 1981, che inauguro` il programma “Space Shuttle”. Credits: NASA

La Stazione Spaziale Internazionale

La costruzione della Stazione Spaziale Internazionale inizio` nel 1998, proprio grazie al programma “Space Shuttle” appena descritto (lo Shuttle era l’unica navetta capace di portare i moduli principali in orbita), ed e` tuttora in funzione. Il fine ultimo del programma è quello di sviluppare tecnologie per l’esplorazione spaziale, in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni di lunga durata, ospitare un laboratorio di ricerca in un ambiente di microgravità, ove condurre esperimenti di fisica, biologia, chimica, medicina oltre ad osservazioni meteorologiche. In poche parole, un luogo dalle condizioni uniche per spingere avanti la ricerca e il progresso in un grande numero di branche scientifiche in parallelo. Anche in questo caso, i grandi risultati raggiunti hanno avuto bisogno di un grande investimento, circa 160 miliardi di dollari, paragonabile ai programmi “Apollo” e “Space Shuttle”.

La Stazione Spaziale Internazionale mostrata in una foto scattata da un membro dell’equipaggio della missione STS-134, sulla navetta spaziale “Endeavour”. Credits: NASA

Tutto questo fa capire bene il perche dopo l’inizio degli anni ’70 l’uomo non sia piu’ tornato sulla Luna: grandi costi esigono grandi motivazioni! Ovvero, dopo 6 allunnaggi, che hanno anche portato a Terra 382 kg di campioni di rocce lunari, quali importanti domande scientifiche non hanno ancora avuto risposta da tutti i dati raccolti e necessitano di una nuova e costosa serie di missioni? Questa era la domanda essenziale a cui rispondere per giustificare un ulteriore, enorme investimento. E un’ eventuale urgenza di dover rendere conto al somaro complottista di turno, oltre che puerile, non e’ ovviamente una giustificazione valida.

Tutti quei soldi in una nuova serie di missioni lunari avrebbero voluto dire NIENTE finanziamenti per gli altri due grandiosi programmi appena descritti. A questi si aggiungono altre missioni tramite satelliti e sonde, che si sono poi rivelate come dei grandiosi successi storici nei decenni a venire: pensiamo alle sonde Pioneer che han portato al primo sorvolo di Giove e Saturno nel 1973), alle sonde Mariner (che han portato al primo sorvolo di Venere e Mercurio), alle sonde Voyager (che han portato al primo sorvolo di Urano e Nettuno nel 1977), le sonde Viking (che per la prima volta atterrarono e trasmisero con successo immagini dalla superficie di Marte), il gia’ citato Telescopio Spaziale Hubble e altri osservatori in orbita terrestre, come il Chandra X-ray Observatory. Tutte queste missioni hanno necessitato anch’esse di ingenti investimenti, per cui bisognava scegliere: o queste o altre missioni lunari. Inutile dire, e i risultati e scoperte fatte dan ragione a questo punto di vista, che oggi la sensazione e` che si sia fatta la scelta giusta.

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