Sale l’attesa per la missione della Cristoforetti nello spazio dopo il rinvio del lancio di Crew-4 al 26 aprile. Ecco come si svolgerà la missione “Minerva”.
Il lancio della SpaceX Crew-4 avverrà il 26 (e non più il 23) aprile dal Kennedy Space Centre verso la Stazione Spaziale Internazionale. La capsula Crew Dragon trasporterà Samantha Cristoforetti ed altri tre astronauti nello spazio. I tre della NASA sono Kjell Lindgren, Robert Hines e Jessica Watkins, mentre la Cristoforetti fa parte dell’agenzia spaziale europea (ESA). Questo sarò il primo volo spaziale per Watkins e Hines, mentre sarà il secondo per l’italiana e Lindgren.
Sono diversi gli esperimenti della missione che si terranno in orbita: si punterà ad innovare una ricerca che potrà essere d’aiuto per tutte le persone che soffrono di malattie degenerative alla retina; si punterà a potenziare le reti wireless per utilizzarle in esperimenti scientifici; testare software per studenti da utilizzare nello spazio; utilizzare diverse tecniche per coltivare piante senza suolo; infine, analizzare i campioni delle analisi per controlli medici a bordo, senza doverli rispedire sulla Terra.
Retine sostitutive
Questo esperimento potrebbe portare molti benefici soprattutto alle persone che soffrono di malattie degenerative alla retina. L’ISS ha sponsorizzato questa nuova tecnica di produzione per sviluppare retine umane artificiali, utilizzando una proteina attivata dalla luce chiamata batteriorodopsina.
Grazie a questo studio si potrebbero sostituire le funzioni delle cellule sensibili alla luce danneggiate nell’occhio. Questo processo crea impianti applicando uno strato dopo l’altro di una pellicola sottile. La stabilità di questa pellicola viene migliorata grazie alla microgravità, cosa che sulla Terra non può avvenire a causa della sedimentazione di diverse particelle.
Questa ricerca servirà a capire se il processo di stratificazione della pellicola per la retina funziona meglio con la microgravità.
Wireless spaziale
Questa immagine mostra i componenti dell’indumento Smart-Shirt, inclusi sensori integrati, cablaggio e un modulo di comunicazione per trasmettere dati scientifici tramite un collegamento wireless per l’esperimento BEAT, parte dell’indagine Wireless Compose-2.
La dimostrazione tecnologica si basa sul lavoro dell’Agenzia spaziale tedesca (DLR) per lo sviluppo di un’infrastruttura di rete wireless per supportare gli esperimenti scientifici sulla stazione spaziale.
Crediti: DLR
Grazie ad un’indagine dell’ESA si è dimostrato come le reti wireless siano in grado supportare esperimenti scientifici e fornire controllo e navigazione precisi ad oggetti in volo libero. Un esempio di questo studio è Cimon, un assistente con un’intelligenza artificiale che l’ESA sta attualmente testando sulla ISS.
Anche l’agenzia spaziale tedesca sta applicando queste conoscenza per degli studi: la balistocardiografia per applicazioni extraterrestri e missioni a lungo termine. Questa prevede sensori integrati in un indumento per monitorare e misurare parametri cardiaci come la pressione sanguigna.
Grazie a questa tecnologia, gli scienziati potrebbero avere accesso ad informazioni sulla situazione corporea di un uomo anche durante le missioni nello spazio. Informazioni che si otterrebbero soltanto con ecografie e tomografia computerizzata o a raggi X.
Software per studenti: gli esperimenti della Cristoforetti
L’astronauta dell’ESA (Agenzia spaziale europea) Samantha Cristoforetti ha condotto un test per SPHERES durante la sua precedente missione sulla stazione spaziale nel 2014. Per tale indagine, gli studenti hanno scritto un software per dirigere più satelliti in volo libero nella creazione di modelli 3D di un oggetto bersaglio. Crediti: NASA
Uno degli studi che si continueranno a fare a bordo della ISS, e dei quali si occuperà la Cristoforetti è quello di realizzare software che possano utilizzare più satelliti in volo per costruire modelli 3D di un oggetto. La capacità di creare modelli di oggetti sconosciuti nello spazio ha grandi potenzialità, e come ha anche detto in altre occasioni la Cristoforetti, si potrà applicare ad altre missioni spaziali.
Questa nuova missione servirà per creare altro software, e poter controllare un Atrobee, un robot volante della ISS. Sponsorizzato dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), questo programma offre ai partecipanti un’esperienza pratica con scienza, tecnologia, ingegneria e matematica nello spazio, aiutando a ispirare la prossima generazione di esploratori.
Coltivazione senza suolo
L’astronauta della NASA Kjell Lindgren morde una pianta di lattuga raccolta dall’indagine VEG-01 durante la spedizione 44.
Crediti: NASA
Lo sviluppo di diverse tecniche che prevedono la coltivazione delle piante senza suolo, ma a base liquida (idroponiche) o base d’aria (aeroponiche). Gli attuali sistemi di crescita nello spazio non si adattano bene all’ambiente a causa di problemi di massa, contenimento, manutenzione e igiene.
Le tecniche idroponiche e aeroponiche potrebbero consentire la produzione di colture su scala più ampia per future esplorazioni spaziali. Queste tecniche di crescita potrebbero aiutare i sistemi terrestri di coltivazioni delle piante, migliorando le serre ad esempio.
Lindgren è riuscito a coltivare piante utilizzando cuscini, piccole unità espandibili contenenti terreno di crescita e semi. Quell’esperimento produsse lattuga romana rossa e Lindgren divenne una delle prime persone ad assaggiare una pianta cresciuta nello spazio.
Monitoraggio medico nello spazio
Questa vista preflight dell’hardware rHEALTH ONE mostra le bottiglie di liquidi utilizzate nelle operazioni dell’esperimento senza le sacche personalizzate necessarie per il funzionamento delle bottiglie in microgravità.
Crediti: SALUTE
Il monitoraggio medico dell’equipaggio è una questione molto importante durante le missioni nello spazio. Questo studio permetterà di monitorare le condizioni dell’equipaggio e analizzare i campioni delle analisi a bordo. Il dispositivo utilizza la citometria a flusso, un metodo che utilizza i laser per ordinare e identificare le cellule e può analizzare la conta cellulare e le caratteristiche cellulari, e diagnosticare tumori del sangue.
Una tecnologia che potrebbe trovare utilizzo anche sulla Terra, soprattutto alle persone che non hanno accesso a cure sanitarie adeguate.
Riferimenti:
https://www.nasa.gov/mission_pages/station/research/crew-4-head-to-iss-microgravity-science