Grazie ad un sensore montato a bordo del rover, abbiamo nuovi dati che riguardano i rischi per la salute degli esseri umani sulla superficie di Marte.

La superficie di Marte potrebbe nascondere diverse insidie per i futuri esploratori del pianeta rosso. Le grotte o gli habitat sotterranei potrebbero offrire un rifugio sicuro per i nostri astronauti? Gli scienziati del team del rover Curiosity della NASA stanno cercando di rispondere a domande come queste. Vediamo come.

Il selfie di Curiosity su Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech

I pericoli per una futura missione umana su Marte

A differenza della Terra, Marte non ha un campo magnetico a proteggerlo dalle radiazioni dello spazio. Si tratta di particelle che potrebbero compromettere seriamente i sistemi di supporto vitale da cui dipenderanno gli astronauti. Sulla base dei dati che ci ha fornito il rover Curiosity, i ricercatori hanno capito che materiali naturali come la roccia e i sedimenti marziani potrebbero offrire una certa protezione da queste radiazioni spaziali.

In un articolo pubblicato su JGR Planets, i ricercatori della NASA hanno spiegato come il rover sia arrivato a questo tipo di conclusioni. In pratica lo hanno letteralmente “parcheggiato” nei pressi di una roccia chiamata “Murray Buttes”, dal 9 al 21 settembre 2016. Mentre si trovava lì, Curiosity ha riscontrato una diminuzione delle radiazioni del 4% circa. Nel dettaglio, il RAD montato sul rover ha segnato una diminuzione del 7,5% delle radiazioni di particelle neutre che possono penetrare nella roccia e sono particolarmente dannose per gli esseri umani.

Questi numeri sono abbastanza alti da dimostrare che in determinate condizioni si può essere più protetti dalle radiazioni che arrivano sul pianeta rosso.

Come cambiano le stagioni su Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech

Curiosity: un avamposto meteorologico su Marte

La maggior parte delle radiazioni studiate da Curiosity provengono dai raggi cosmici galattici, ovvero particelle espulse dall’esplosione di stelle e sparse in tutto l’universo. In questo modo si viene a formare una specie di tappeto di radiazioni cosmiche che può compromettere notevolmente la salute di noi esseri umani.

Radiazioni molto più intense, poi, provengono direttamente dal Sole. Sono le cosiddette tempeste solari, che spargono enormi ammassi di gas ionizzato nello spazio interplanetario. Insomma, Curiosity continua a insegnarci molto sul pianeta rosso e può essere tranquillamente definito come l’avamposto metereologico spaziale della NASA sulla superficie di Marte.

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